Pietre divelte, staccionate abbattute, rifiuti ovunque (anche attaccati al cartello …), tracce di bagordi e bivacchi qua e là. Il monumento che ricorda la morte dei figli di Adelaide Gigli, “desaparecidos” durante la dittatura argentina, eletto a emblema dell’imbecillità e seriamente danneggiato.

Questa è la situazione in cui versa il Giardino delle Parole Interrotte dove sembra ai suoi margini finisca la Repubblica Italiana e inizi quella di bande di giovinastri, maleducati ed arroganti, financo minacciosi con chi li richiama.

Una sorta di terra di nessuno che invece potrebbe rappresentare un polmone verde da sfruttare, dobe però oramai va sempre meno gente per paura di imbattersi in “branchi” di piccoli teppistelli.

Nel dissesto più totale anche via dei Piceni, il pedonale usato più dai motorini a folle velocità che dai cittadini.

In molti si chiedono perché non si interviene anche sulla situazione di degrado in cui versa la parte posteriore della scuola media “Patrizi” che si affaccia proprio sul parco.