Di Loredana Piccioni, Presidente Amici del Malato Recanati
Caro direttore e cari cittadini oggi dopo parecchio tempo mi è capitato di entrare nel sito di questo giornale e leggere qualcosa che sinceramente non riesco a decifrare. Sarà i'età oppure è una questione di pura logica personale sicuramente errata. Parlo della sottile distinzione fatta dal Direttore Generale diquesta ASUR su tempi e liste di attesa. Sicuramente deve aver fatto il liceo classico e aver avuto voti alti in italiano. Peccato che non tutti, avendo fatto altre scuole oppure provenendo da altri paesi, siano in grado di apprezzare tale sottile sfumatura. A questo punto, come cittadina e come Presidente dell'ADM credo sia doveroso porre delle domande a chi capisce: il concetto di attesa non è già insito nella parola lista? Poi, non ci hanno detto per anni di non sovraccaricare i pronto soccorsi, quelli veri e quindi ancor di più, un declassato PPI, con patologie di esclusivo appannaggio dei medici di base? E poi cosa significa concertazione tra medico di base e paziente? Io non ho mai saputo di questo, soprattutto se il medico sospetta qualcosa di grave e subdolo! E’ come dire: concertiamo l'arrivo di un mobile a casa, ti va bene a settembre o ad agosto prossimo? Il medico di base può e deve parlare dei suoi sospetti solo con il medico specialista, senza allarmare inutilmente i familiari ed il paziente stesso. Può scrivere la parola urgente nelle sue richieste ma non ha certo la responsabilità dei tempi lunghi dlle liste di attesa! Vedo che solo un cittadino ha avuto il coraggio di parlare delle liste a pagamento. Ma il Direttore Generale ASUR no! Parla dei politici per sviare l'attenzione forse ancora frastornato dagli inutili festeggiamenti di un PPI vecchio di undici anni. Non voglio assolutamente dire che cosa penso delle macchinette tirasangue perché troppe volte la nostra ADM si è trovata di fronte ai giudici per disquisire sulla differenza tra vetro e vetrata e la differenza era una denuncia per calunnia. E poi ci sono i bambini che leggono. La conclusione è: io non capisco e rimpiango forse i tempi in cui Giorgio Beccacece troneggiava sui giornali in antitesti con Mascaro. Ma la gente ancora non si rendeva conto. Rimpiango i tempi in cui correvo in edicola per leggere i suoi articoli, caro direttore, e quelli di Penna Bianca, anche perché almeno ero sicura di leggere qualcosa di intelligente e chiaro e pur non capendo la saluto cordialmente.
Cara dott.ssa Piccioni questo è un sito aperto a tutti e, come anche nel suo caso, tutti possono esprimere la propria posizione, assumendosi la responsabilità di quello che affermano. Il blog collegato alla news permette poi di interagire tra i lettori. Per quanto concerne il suo correre con ansia ed aspettative all'edicola, queli erano altri tempi, oggi l'informazione è on line, quello che scrivono i quotidiani, quando escono, è una notizia vecchia che i siti internet hanno già aggiornato diverse volte. Erano anche i tempi in cui io scrivevo su un quotidiano ma poi un suo "collega" ha pensato di farmi cacciare via .....