Dopo la nomina di Taddei ad assessore della giunta di sinistra, nel consiglio comunale di lunedì scorso è andato in scena il secondo atto di una commedia che ha toccato toni comici. La maggioranza in uno slancio di democrazia estiva, prima chiede che il consigliere Marangoni (capogruppo della lista Civica Recanati-Lega, di cui Taddei è assessore) sia inserito nelle commissioni consiliari come esponente di minoranza, poi per risolvere l’imbarazzante problema propone l’aumento dei componenti in due commissioni. Nel punto successivo la sinistra recanatese oltre ad eleggere i suoi due rappresentanti nel collegio dei Revisori dei Conti, presta una parte dei voti alla Lega Nord per nominare il membro proposto da Marangoni, impedendo di fatto alle minoranze di eleggere il loro rappresentante. Da oggi i gruppi PDL, UDC e Lista Per Recanati sono senza riferimenti in un organo di controllo fondamentale ed i cittadini recanatesi dovranno sopportare costi ulteriori per soddisfare esigenze di spartizione di poltrone della sinistra. Per ottenere questi brillanti risultati, non si è nemmeno esitato ad inventarsi una procedura non conosciuta in nessun comune d'Italia, con il Presidente del Consiglio che indica ai consiglieri in che modo votare, provocando per ben due ore la paralisi del Consiglio.