Per il neo sindaco, c'è stata anche la "prima volta" leopardiana e per lui che viene dal Liceo Classico "G. Leopardi" quasi una seconda prova di maturità sotto l'attento sguardo della contessa Anna Leopardi che ha voluto ricordare quanti sindaci abbia visto avvicendarsi "ma così giovane mai, avrà tanto da fare per questa città". Questo il testo letto da Fiordomo per la commemorazione ufficiale.

Di Francesco Fiordomo, sindaco di Recanati

Come sindaco neo eletto della città di Recanati ho l’onore di porgere a tutti voi il primaffbenvenuto ed il ringraziamento per la partecipazione alle celebrazioni del 211° anniversario della nascita di Giacomo Leopardi. Per antica tradizione, inaugurata da Giosuè Carducci nel 1898, Recanati ricorda con emozione il suo illustre figlio. Ringrazio sentitamente la Contessa Anna Leopardi, il conte Vanni e la contessa Olimpia, le autorità civili, militari e religiose che affollano quest’Aula Magna, i rappresentanti del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e del Centro Mondiale della Poesia e della Cultura Giacomo Leopardi, diretti per anni con passione e competenza dall’On. Franco Foschi che voglio ricordare, gli studiosi che hanno raggiunto Recanati da ogni parte del mondo.

primaff3Consentitemi un ringraziamento particolare all’ospite d’onore Jean Charles Vegliante (nella foto a sx). Poeta, critico e saggista romano che da tanti anni insegna alla Nouvelle Sorbonne, celebre studioso di Dante e traduttore della Commedia in lingua francese. E’ davvero molto stimolante il tema che verrà trattato: Leopardi e la poesia creaturale.

Scrive Giacomo Leopardi in un passo dello Zibaldone nel 1832.

“ Diceva un filosofo francese del secolo passato: i filosofi antichi parlavano sempre di costumi e di virtù; i moderni non parlano d’altro che di commercio e di moneta. Ed è gran ragione, soggiunge qualche studente di economia politica: perché le virtù e i buoni costumi non possono stare in piedi senza il fondamento dell’industria; la quale provvedendo alle necessità giornaliere e rendendo agiato e sicuro il vivere a tutti gli ordini di persone, renderà stabili le virtù, e proprie dell’universale. Molto bene. Intanto, in compagnia dell’industria, la bassezza dell’animo, la freddezza, l’egoismo, la falsità e la perfidia mercantile, tutte le qualità e le passioni più depravatrici e più indegne dell’uomo incivilito, sono in vigore e moltiplicano senza fine; ma le virtù si aspettano”.

Realmente oggi la politica ha smarrito il proprio ethos? Per Leopardi era già chiaro ed evidente come la cieca fiducia nel benessere materiale fosse sorgente di inganni. Il godimento del benessere abbandonato a se stesso genera vizio e corruzione. La politica deve allora assumersi una fortissima responsabilità morale, soprattutto da parte delle giovani generazioni che si avvicinano all’impegno pubblico con l’obiettivo di innovare metodi e contenuti dell’agire politico. Tornare ad essere guida ed esempio, impegnarsi ad aprire nuovi orizzonti proprio attraverso la promozione sempre più fitta di eventi di questo spessore. Eventi che non debbono limitarsi alle sole celebrazioni, ma avere una scansione maggiore, evitando situazioni retoriche ed elitarie, coinvolgendo realmente la cittadinanza, le scuole, le associazioni locali, per creare le condizioni affinchè la poesia, ma anche la musica, il teatro, il cinema, tutte le arti, rappresentino la chiave per il risveglio dell’anima e per la creazione di un senso civico sempre più maturo e proiettato con coraggio verso il futuro.

Penetrare nel mistero della poesia rappresenta l’occasione e la spinta per uscire dal primaff2torpore del quotidiano. Leopardi diceva appunto che meno siamo tuffati nel fiume del vivere, più avvertiamo la distesa paurosa dell'infinito come immensa solitudine e mistero. La poesia di Giacomo Leopardi, pur nelle spietate analisi razionalistiche ed illuministiche, possiede il fascino delle immortali creazioni quando si fa voce pura del sentimento perché proprio dal grido di dolore disperato e privo di vita si eleva un incitamento ai valori più cari dell'esistenza e dell’agire umano. Una lirica, quella del Leopardi, che celebra le bellezze incomparabili della natura, i giorni lieti della fugace giovinezza , il palpito segreto del cuore. Una lirica di profondissima attualità che va riscoperta e rivissuta giorno dopo giorno, nella consapevolezza che in ogni luogo ed in ogni tempo avrà sempre molto da insegnarci.

La nuova amministrazione comunale da me guidata si impegnerà per consolidare le esperienze culturali, di gemellaggio, di scambio di esperienze e di proficue collaborazioni con realtà nazionali ed internazionali. Contemporaneamente dovrà essere tutelato il paesaggio leopardiano con scelte mature e rispettose dell’inestimabile valore sociale e culturale che abbiamo ereditato.

Giacomo Leopardi è un cittadino del mondo, i recanatesi devono essere consapevoli di questo grande privilegio e adoperarsi in modo costruttivo affinchè tutti coloro che visitano la nostra città si sentano a loro volta cittadini recanatesi.