Francesco Fiordomo
35 anni, giornalista. Ha iniziato l’attività nel mondo della comunicazione a soli 18 anni, quando frequentava il Liceo Classico Giacomo Leopardi, con la storica emittente di Recanati Radio Erre, per poi passare a Radio Cuore e Tvrs facendo di una passione l’attività lavorativa. Attualmente collabora con Tv Centro Marche, Il Messaggero, Corriere Adriatico, Stadio Corriere dello Sport. E’ addetto stampa e pubbliche relazioni della Federciclismo Marche e delle Feste Medievali di Offagna. Ha realizzato servizi per Rai Sport Satellite e Sky. L’impegno sociale è iniziato nel Ccsr Le Grazie (Centro Culturale Sportivo Ricreativo) con l’organizzazione di tornei di calcio e tennis e nel settore giovanile della Recanatese. La passione per la politica scatta durante la guerra nel Golfo, nei movimenti pacifisti che contribuisce a creare a Recanati. E’ stato eletto in Consiglio Comunale nel 1995, a soli 21 anni, ricoprendo fino al 1999 il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, il più giovane in Italia in quella tornata elettorale. E’ stato capogruppo uscente del Partito Democratico e componente della Commissione Urbanistica e Lavori Pubblici.
Fiordomo non ha presentato ancora la giunta comunale
Francesco Fiordomo ha vinto con questo programma elettorale sostenuto al primo turno da queste liste
Cui si sono poi aggiunte al secondo turno
1 - METODI DI GOVERNO
I -Premessa
Per vagliare l’attuale situazione economica del nostro Comune siamo partiti da un’attenta analisi del suo bilancio. Ne è emerso che il rapporto tra entrate ed uscite è in disavanzo. Questo inficia la possibilità di investire, nell’immediato, in grandi opere pubbliche. Il primo grande impegno programmatico dovrà dunque focalizzarsi sulla necessaria riduzione dei costi di funzionamento della macchina comunale, al fine di reperire le risorse necessarie atte ad aumentare gli interventi nel sociale e provvedere alla realizzazione e alla manutenzione delle infrastrutture basilari per la città.
Obiettivo primario è la creazione di una città funzionale sotto tutti gli aspetti, seguendo un codice deontologico ben distante dalla vecchia logica della gestione clientelare dello strumento urbanistico. Contrariamente canoni primari dovranno essere la bellezza, la qualità e la vivibilità. Una città che torni ad essere orgoglio e vanto dei propri cittadini.
II -Modalità operative
La nostra coalizione si propone di cambiare radicalmente alcune metodologie amministrative perpetrate in questa ultima decade:
Basta con le scelte nel chiuso degli uffici ad opera di un ristrettissimo numero di persone, senza un progetto riconoscibile e condiviso;
Basta con le opere pubbliche decise e realizzate in maniera frettolosa e a ridosso delle elezioni a soli fini propagandistici e al di sopra delle possibilità di bilancio;
Basta con gli interventi di importanza cruciale per la città e il suo futuro, come il centro città, o quelli sulla viabilità, portati avanti senza il coinvolgimento della gran parte dei cittadini e dell’opposizione.
Basta con la gestione clientelare e personalizzata dell’urbanistica, degli interventi edilizi realizzati scavalcando il piano regolatore con piani di recupero, accordi di programma, sportello unico, che stravolgono l’assetto urbanistico delle periferie, delle zone rurali e dei nostri paesaggi;
Basta con i metodi paternalistici e autoritari e con la logica di spartizione del potere e dei volumi d’affari.
La coalizione che appoggia la candidatura di Fiordomo propone ed offre ai cittadini recanatesi un ricambio del personale politico che possa assicurare innanzitutto nuovi metodi amministrativi e soprattutto un diverso modo di pensare alla città e alle relazioni tra i suoi abitanti.
I metodi che verranno adottati saranno basati su:
Pianificazione strategica delle scelte e delle direttrici di sviluppo della città
Partecipazione e coinvolgimento dei cittadini e delle loro organizzazioni rappresentative alla pianificazione di cui sopra
Coinvolgimento e motivazione del personale Comunale a tutti i livelli
Trasparenza dell’azione amministrativa con pubblicazione integrale sul sito del comune di tutti gli atti regolamenti e delibere;
Imparzialità nei confronti di tutti i cittadini
2 - L’URBANISTICA, L’AMBIENTE, IL TERRITORIO, LE ATTIVITA PRODUTTIVE, LA PRODUZIONE E IL CONSUMO DI ENERGIA
I – Premessa
Il raggruppamento sotto un unico capitolo degli argomenti di cui sopra non è casuale, ma parte dalla considerazione che le scelte di governo su ciascuno dei settori indicati influenzano in maniera determinante e vincolante tutti gli altri.
E’ per questo che quando ci si propone per la guida di una città è indispensabile avere chiara la direzione verso cui andare.
In virtù di ciò questa coalizione propone alla nostra città come linea guida la valorizzazione delle qualità ambientali e paesaggistiche del nostro territorio. Nella convinzione che il mantenimento e la creazione della bellezza sinergica tra città e campagna siano un presupposto indispensabile e imprescindibile per uno sviluppo orientato delle attività dell’agricoltura, del turismo, delle produzioni agricole tipiche. Uno sviluppo basato sulla qualità più che sulla quantità. Sulla qualità della vita e su un rapporto armonico tra valori antichi e progresso.
La scelta di questa direzione è una scelta strategica di lungo termine che necessariamente influenzerà in maniera inequivocabile ogni decisione e ogni intervento in materia urbanistica, sia civile che industriale, in materia di infrastrutture, in materia di gestione e investimenti sul territorio.
II – Urbanistica
Appare primario puntare sulla riqualificazione, valorizzazione e recupero del patrimonio edilizio esistente.
Una valorizzazione ed un recupero che dovranno concernere sia l’ambito civile che quello dell’edilizia a fini produttivi e commerciali.
Il tutto nell’ambito del perseguimento dell’obiettivo della riduzione del consumo del territorio e del fenomeno della dispersione abitativa.
Non secondaria deve essere una linea di incentivazioni indirizzata a sostegno di tutti quegli interventi edilizi rivolti verso edifici a basso consumo energetico.
Interventi prioritari saranno quelli rivolti alla verifica ed eventuale messa a norma antisismica degli edifici scolastici e pubblici.
III - Centro storico
Per il centro storico ritornano in primo piano i canoni della bellezza, della funzionalità e della vivibilità. Quest’ultima passa anche e soprattutto attraverso una maggiore attenzione alla pulizia. Occorre inoltre incentivare e valorizzare le attività commerciali e le abitazioni, le attività culturali e ricreative; una palingenesi capace di ritrasformarlo in quel punto di incontro e fulcro della vita culturale e sociale della città che era sua prerogativa nel passato. La concretizzazione di un programma di così ampio respiro non può prescindere da un progetto globale che abbia il suo viatico in un concorso di idee aperto a tutti gli architetti e progettisti italiani. Un progetto che riguardi le strutture di viabilità, i parcheggi, gli accessi pedonali meccanizzati e l’arredo urbano, il quale abbia come fine ultimo, quello di una progressiva pedonalizzazione del centro storico. Pedonalizzazione che, preceduta dalla realizzazione di capienti parcheggi e idonei e veloci collegamenti, a nostro avviso è il presupposto indispensabile del suo rilancio ai fini della prosperità delle attività economiche in esso ubicate e della vivibilità dei residenti, così come dimostrato da innumerevoli altre città storiche in tutt’Italia.
IV - Viabilità urbana e extraurbana
Manutenzione costante delle strade rurali.
Realizzazione delle corsie di scorrimento in corrispondenza degli incroci e intersezioni per migliorare la fluidità e ridurre il pericolo di incidenti.
Realizzazione della rotatoria in fondo alla Addolorata per eliminare le code interminabili all’uscita della zona industriale Squartabue.
Accordo di programma con la Provincia per il miglioramento e l’ampliamento della strada di collegamento con Portorecanati e con l’autostrada.
Accordo di programma con l’Anas e la provincia di Ancona e altri Enti eventualmente coinvolti per realizzare in tempi rapidi la rotatoria in fondo alla Strada dei Pali sul punto di confluenza con la statale, per rendere più rapido e sicuro il collegamento con la città di Portorecanati e con il casello autostradale.
V - I parchi della città - Villa Colloredo e Colle dell’Infinito
Recanati vanta due oasi di verde che destano invidia a gran parte degli altri Comuni limitrofi: Villa Colloredo e il Colle dell’Infinito. Purtroppo entrambi necessitano però di un intervento radicale che restituisca loro quella bellezza in parte smarrita neIl’ultima decade. Il Colle dell’Infinito dovrebbe diventare un luogo sacro e inviolabile all’interno degli itinerari leopardiani. L’area necessita di un nuovo arredo urbano e di un accesso al pubblico limitato esclusivamente alle ore diurne. Questi accorgimenti porterebbero ad esaltare maggiormente i luoghi e gli angoli più affascinanti del nostro celebre parco e lo trasformerebbero, da semplice “Pincio “, in Parco letterario. Villa Colloredo, da parte sua, deve tornare primariamente a rappresentare un luogo d’incontro per le famiglie recanatesi. Ma può inoltre rappresentare lo scenario ideale per la realizzazione di varie zone tematiche che comprendano una grande area giochi per i bambini e un’area dedicata alle arti come la musica, il teatro e la poesia. Da prevedere una adeguata illuminazione dei luoghi interessati dai progetti; nonché un efficiente sistema di sicurezza.
VI – Periferie
Bisogna puntare ad una riqualificazione delle periferie attraverso l’erogazione di nuovi servizi, una maggiore manutenzione dei marciapiedi, una più attenta salvaguardia della sicurezza relativa ai percorsi pedonali ed una capillare riqualificazione e cura delle aree verdi anche attraverso il coinvolgimento di comitati e associazioni dei residenti.
VII - Zone rurali e attività dell’agricoltura e del turismo rurale
A livello strutturale appare indispensabile un’estrema attenzione e cura del paesaggio anche, dove necessario, attraverso investimenti e provvedimenti volti al suo recupero e restauro.
Ma allo stesso modo fondamentale si manifesta la necessità di incentivare e tutelare le attività agricole tipiche e tradizionali, patrimonio storico e culturale della nostra terra.
Accanto a queste occorre stimolare l’agricoltura biologica e le attività agrituristiche.
La creazione di strutture a servizio del turismo rurale, oltre ad esaltare la tipicità dei nostri prodotti, aprirebbero le porte a nuove ed interessanti prospettive di crescita e sviluppo per quelle zone del nostro Comune rimaste sino ad oggi, non certamente per responsabilità proprie, relegate ai margini dell’attenzione municipale. Si pensa a percorsi cosiddetti di mobilità dolce, (ciclabili, pedonali e per cavalli) che in ambito intercomunale e provinciale, dalla costa, attraverso le colline, fino alle zone montane raggiungano e colleghino tra loro le aziende agricole, gli agriturismi, le chiese, le abbazie, i conventi e ogni altro gioiello storico e architettonico disseminato per tutta l’intera nostra regione.
Una rete di sentieri e percorsi per residenti e turisti che agevolino e incentivino un modo nuovo di vivere il territorio e le sue valenze naturalistiche e storiche. Una rete di sentieri da pubblicare e pubblicizzare su internet e sulle piante turistiche del nostro Comune, della nostra Provincia e della nostra Regione.
Una rete di percorsi ovviamente alternativa e non compatibile con la creazione di nuove infrastrutture stradali come quella ipotizzata lungo la Valpotenza, assolutamente da contrastare in quanto potenzialmente degradante sia per il territorio agricolo che per il paesaggio.
Al contrario vanno curate e rese sempre fruibili le strade di campagna a servizio dei fondi e delle residenze.
Per questi interventi sono disponibili e attivabili i fondi della comunità europea.
VIII - Le zone industriali
Nell’ambito della scelta strategica di cui alla premessa è ovvio che prima di pensare a ulteriori espansioni urbanistiche occorre procedere ad un attento esame delle disponibilità di cubature inutilizzate attuali o in prospettiva, alla luce dei mutamenti economici che conducono allo spostamento delle produzioni industriali di beni di consumo in altre nazioni europee e in altri continenti.
In merito alle zone industriali esistenti occorre fare in modo che le stesse siano innanzitutto dotate delle infrastrutture informatiche. Occorrerà poi curare anche il loro aspetto e la loro bellezza con appositi piani del colore e piantumazioni che le integrino con l’ambiente rurale circostante ai fini dell’aumento della qualità paesaggistica del territorio che le ospita.
Un intervento che di riflesso inevitabilmente aumenterà anche il pregio delle zone industriali stesse.
IX - Il turismo
Lo sviluppo del turismo nel nostro Comune così come nella nostra Provincia e nella nostra Regione costituirà una fonte sempre crescente di reddito, ma a condizione che si investa in modo deciso e con idee chiare su questa risorsa. L’intervento,come da programma, sulle aree verdi del centro città, Villa Colloredo e il Colle dell’Infinito, permetterebbe innanzitutto di offrire luoghi di accoglienza più suggestivi a tutto quel flusso di turismo itinerante legato alla figura di Giacomo Leopardi. Altro elemento di attrazione della nostra città potrebbe divenire la realizzazione, presso il Parco Canile, di un “orto dei sapori perduti” dedicato alla coltivazione di specie vegetali tipiche della nostra Regione ma oramai in via di estinzione.
Una possibile linea di incremento potrebbe essere quella del turismo religioso mista al turismo legato all’interesse paesaggistico e ambientale. Su questo versante occorre ideare un progetto che punti a ripristinare l’antico percorso dei pellegrinaggi da Roma a Loreto. La cosiddetta via Lauretana che fino a tre secoli fa era fonte di un flusso ininterrotto di pellegrini da tutta Europa. Questo progetto potrebbe costituire una rivalorizzazione di tutti i comuni dell’entroterra da Roma a Loreto. Recanati che si trova alla fine del percorso, con la bellezza della città e del suo territorio, ne godrà i benefici come approdo finale.
X - La produzione e il consumo di energia
Il primo punto da sviluppare è quello dell’educazione al risparmio energetico di acqua, energia e carburante. In particolare dell’acqua che, in quanto bene primario essenziale, deve restare a gestione pubblica. In questo campo, occorre arrivare al più presto alla vendita a prezzo politico delle acque provenienti dal Consorzio Acquedotto del Nera, al quale il Comune di Recanati aderisce. Queste acque non vanno assolutamente immesse nelle condutture normali, ma vanno creati appositi punti di distribuzione, le “case dell’acqua”, già realizzate in molti Comuni d’Italia.
Il secondo punto è lo studio preliminare e la progettazione di impianti di produzione di energia solare ed eolica. Un percorso e punto d’approdo fondamentali sia per la riduzione dei costi dell’energia per gli edifici pubblici sia per la possibilità di nuove fonti di entrata per il Comune provenienti dalla produzione di energia tramite centrali da fotovoltaico edificate su superfici di sua proprietà.
3 - LE POLITICHE PER I CITTADINI E LA COESIONE SOCIALE
I – Premessa
Negli ultimi anni il nostro territorio ha conosciuto profonde modificazioni demografiche, sia in termini quantitativi che strutturali. In particolare, se prendiamo come riferimento la data del 2001, possiamo constatare un aumento generalizzato della popolazione per effetto anche del fenomeno migratorio.
Un aumento relativo sia alla popolazione ultrasessantacinquenne che alla fascia di età compresa tra 0 e 14 anni.
Accanto a questo si rileva una riduzione delle famiglie numerose e il conseguente incremento delle persone sole, monogenitoriali e coppie senza figli.
E’ tipico del nostro comune anche il fenomeno tutto italiano dei giovani-adulti, compresi tra i 25 e i 34 anni, che continuano a vivere all’interno del nucleo familiare di provenienza.
E’ necessario conseguentemente un nuovo percorso per le politiche sociali ed abitative.
Un progetto integrato tra le politiche sociali, sanitarie, lavorative e scolastiche con le politiche urbanistiche, dei trasporti e del territorio per giungere alla realizzazione di un piano regolatore del sociale.
II - Welfare
Le politiche sociali dovranno ritrovare una nuova centralità nell’azione amministrativa, con l’obiettivo di contribuire al miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini, assicurando la reale esigibilità di diritti sociali, attraverso il godimento di livelli di prestazioni garantiti a tutti.
La crisi economica mondiale produce anche nel nostro territorio disoccupazione, perdita del potere d’acquisto e aumento del costo della vita. Si evidenziano nuove contraddizioni, nuove povertà, sono cresciute le fasce della popolazione che vivono in condizioni di povertà e che chiedono un aiuto per andare avanti o per uscire da una situazione di difficoltà,rivolgendosi ai Centri Caritas. Altro dato è che la popolazione è soggetta ad un crescente invecchiamento con conseguente aumento delle patologie degenerative ed una conseguente maggior richiesta di servizi.
Le azioni da mettere in campo avranno l’obiettivo di rendere la comunità il più possibile coesa, solidale, equa, accogliente.
III - Famiglia
Ruolo centrale assumerà la famiglia che sarà considerata non oggetto di politiche ma soggetto di politiche sociali ed economiche, in applicazione del principi di sussidiarietà (’art.118 della Costituzione e in conformità alla L.328/2000).
Va riconosciuto che nella famiglia si svolgono servizi di interesse per la comunità che hanno un valore economico ( educazione,assistenza,volontariato). Ad essa per questo andranno rivolti una pluralità di interventi con una particolare attenzione alle politiche di genere, alla coniugazione dei tempi della città, i tempi della famiglia, i tempi del lavoro: ampliamento dei servizi di cura all’infanzia e assistenza per le persone non autosufficienti (anziani, disabili), servizi più economici, estesi e flessibili negli orari di apertura, previsione di incentivi ( riduzione tasse comunali) che riconoscano il costo economico dei figli e per le famiglie monoreddito.
Sostegno e attenzione ai nuovi tipi di famiglie in considerazione della presenza di immigrati e sviluppo di politiche di integrazione e di inclusione sociale (creazione di una Consulta per instaurare rapporti con le Comunità presenti,attivazione di corsi di formazione,di alfabetizzazione e di mediazione culturale),
IV - Anziani
La popolazione anziana cresce in maniera esponenziale; cresce la domanda di assistenza per gli anziani non autosufficienti , si registra un notevole incremento dei malati di Alzheimer e di altre patologie legate all’età e disabilità di ogni età.
Sarà necessario porre una rinnovata attenzione ai servizi per gli anziani ed un loro potenziamento.
Le politiche da attivare saranno tutte orientate a mantenere le persone non autosufficienti possibilmente al proprio domicilio, sviluppando l’assistenza domiciliare con servizio pasti e cura a casa, favorendo insieme ai servizi della Zona 8 l’assistenza domiciliare integrata ( ADI). Attivazione del servizio di telesoccorso e teleassistenza per garantire la sicurezza in casa dell’anziano, (progetto già promosso dalla Provincia al quale hanno aderito diversi Comuni del nostro territorio).
Nel contempo si dovrà rispondere alla domanda di posti letto per l’assistenza agli anziani che non sono nelle condizioni di restare al domicilio, completando la struttura di Villa Teresa e la trasformazione dell’attuale Casa Albergo in Casa Protetta.
La presenza degli IRCER quale azienda pubblica di servizi alla persona è una risorsa essenziale con la quale coordinarsi per una risposta sempre più pronta ed adeguata alle richieste della città.
L’incremento dei malati di Alzheimer rende necessario la realizzazione di un progetto Alzheimer con l’obiettivo di sostenere le famiglie, attivando anche la rete del volontariato esistente in città.
Riguardo agli anziani attivi si svilupperanno iniziative con la collaborazione delle associazioni che lavorano in tale settore ( AUSER, Unitre ).
V – Politiche abitative
effettuazione di una analisi approfondita delle esigenze abitative;
l’attivazione di una efficace politica di edilizia sociale che presuppone un impegno puntuale e coordinato degli enti pubblici operanti sul territorio.
-Il comune, al quale è richiesta l’adozione di un piano regolatore generale e la volontà di dare esecuzione a quanto previsto dalla L. 244 del 24/12/2007, la quale prevede che l’area destinata ad alloggio sociale costituisce standard urbanistico, conseguentemente il comune potrà entrare in possesso di aree a costo zero;
- La Regione e la Provincia alle quali viene richiesta una attenzione all’alloggio sociale, mediante l’attuazione di percorsi finanziari privilegiati nell’ambito delle risorse stanziate nei vari piani casa;
- L’ERAP al quale è demandata la progettazione territoriale e la contrazione di mutui per la copertura finanziaria degli interventi.
4 - CULTURA E SPORT
I - Premessa
L’oggetto e l’obiettivo del programma di attività dell’assessorato alla cultura dovranno essere i cittadini e la loro formazione.
Si dovrà iniziare con i bambini delle materne ed elementari con attività programmate con le istituzioni scolastiche per far nascere e crescere nei giovanissimi cittadini il senso civico di appartenenza ad una comunità di individui simili e con comuni diritti e doveri, il rispetto dell’ambiente e degli animali.
Verranno ideate iniziative mirate a far nascere e crescere nei futuri cittadini adulti il piacere per la bellezza e la pulizia del proprio quartiere e della propria città.
Si realizzeranno spazi e percorsi che migliorino la fruibilità dei luoghi dello svago e della cultura della città: i suoi parchi, i suoi musei, la biblioteca, la ludoteca, il canile, il bosco piantato e curato dai bambini, ecc.
Si proseguirà con gli adolescenti, con i loro problemi e le sfide che devono affrontare, il tema delle droghe e dell’alcool, con iniziative di approfondimento culturale e con creazione di luoghi di ritrovo e di aggregazione.
Fino ad arrivare alle attività culturali e ricreative per gli anziani in collaborazione con le università di istruzione permanente da incentivare e sostenere.
II- Le iniziative culturali
Un rilancio del centro storico passa anche attraverso una capillare ed oculata programmazione degli eventi culturali. La piazza deve tornare ad essere quel luogo ospite di importanti appuntamenti musicali, poetici,letterari e teatrali. Un evento principe può essere l’ideazione di una festa dell’età moderna, che abbia ricorrenza annuale e si dispieghi nell’arco di diverse giornate. Un festival di cultura, musica, costumi e gastronomia tipica del XVII secolo. Proponiamo inoltre la creazione di un centro di studi storici che valorizzi e riscopra tutto il patrimonio archivistico inesplorato che il nostro Comune segretamente custodisce. Riaprire un dialogo con Musicultura per rilanciare il progetto “Lunaria”. Ripianificare la programmazione teatrale inserendoci nel circuito che coinvolge i teatri marchigiani (Amat), salvaguardando così la qualità degli spettacoli, ma allo stesso tempo riducendo le spese.
III - Lo sport
Analogamente alla formazione culturale va curata e incentivata l’attività sportiva da parte dei giovani e non solo. Una formazione sportiva che trasmetta il concetto basilare di cura, rispetto e salvaguardia del proprio corpo e della propria salute. Una formazione che diventi una regola deontologica fondamentale che possa accompagnare l’individuo nel corso di tutta la sua vita.
Accanto a questo vanno difesi e salvaguardati i valori più autentici che lo sport può trasmettere ai suoi praticanti: il rispetto reciproco, la lealtà, lo spirito di squadra e l’amicizia.
In ultima analisi riteniamo di dover rivolgere uno sguardo di particolare attenzione a tutte quelle realtà sportive importanti per la nostra città (un nuovo campo sportivo è ormai divenuto indispensabile), ma anche a quelle trascurate perché ingiustamente derubricate tra gli sport minori tra i quali il Judo, il Rugby, la Ginnastica Artistica, la Pallavolo, l’Atletica, il ciclismo, ecc, costituiscono oramai delle splendide realtà del nostro Comune e meritano quindi un maggiore sostegno sia economico che a livello di infrastrutture. Per questo sarà prioritariamente ricercata una intesa con i comuni limitrofi per progetti da realizzare a livello intercomunale.