Di Tommaso Virnicchi, presidente Verdi Recanati

Mi rattrista dover scrivere questo comunicato e mi rattrista ancora di più pensare che esistano persone che cedono facilmente al canto di mendaci sirene, ma se sperano di trarne vantaggio possiamo disilluderli da subito. Non ne avranno nessuna soddisfazione in cambio. Sono davvero annoiato da “Verdi divisi” e richieste di mie dimissioni, diciamo allora con chiarezza come stanno le cose. Dei tre “scissionisti” due erano contrari all’uscita dalla coalizione ed avevano annunciato le proprie dimissioni, ad oggi ancora non formalizzate, ora invece chiedono le mie. Mi dispiace invece per Bonanno che era stato sempre scettico sul candidato Fiordomo, tanto da accettare di candidarsi all’ultimo momento solo “per spirito di servizio”, e che ancora martedì pomeriggio sentito telefonicamente era soddisfatto della decisione presa.

Che poi i Verdi siano “tutti per Fiordomo” lo si vede da un elementare calcolo: da una Associazione con 220 iscritti sono venuti ben 387 voti “ad personam” per Paola Cardinali e miseri 113 in appoggio al candidato della sinistra; i numeri dicono chiaramente da che parte fossero i Verdi già al primo turno elettorale.

Abbiamo aderito con sofferenza e grande dibattito interno alla coalizione “turandoci il naso” con l’obiettivo di sanare una vecchia frattura con questa ottusa sinistra recanatese, sperando in una onorevole sconfitta elettorale. Di fronte alle condizioni che si stanno creando, agli interessi di cui abbiamo sentito ragionare, alla spartizione non solo delle poltrone ma delle risorse, veramente non ci siamo sentiti di condividere non tanto la sconfitta ma il rischio di una possibile vittoria. Fatelo, se ci riuscite, ma senza la nostra faccia. Dire di più sarebbe cosa da codice penale. Questo è quello che c’è dietro, in termini chiari e comprensibili.