Le ACLI sono state, fin dall’inizio, tra le associazioni e i gruppi di cittadini che hanno promosso il referendum. Le ACLI ribadiscono la convinzione che le spinse ad aderire al comitato nazionale dei promotori: la necessità di dotarsi di una nuova legge elettorale che valorizzi il voto dell’elettore e la responsabilità dell’eletto in rapporto al territorio, esaltandola come parametro di una democrazia autenticamente compiuta. Questa strategia si potrebbe riassumere con uno slogan: votare sì, per impegnare il Parlamento per una nuova legge elettorale. Con questo slogan intendiamo confermare la scelta di allora sottolineando, al di là dell’esito del referendum, l’urgenza di lavorare per una nuova legge elettorale che, per le ACLI, costituisce un obiettivo prioritario, in quanto restituisce al Parlamento e alla democrazia rappresentativa il ruolo centrale nel processo delle riforme istituzionali. È il Parlamento, infatti, il luogo che meglio garantisce il più ampio confronto delle culture politiche presenti nella società e nel Paese. Approvare una nuova legge elettorale capace di riallacciare il circuito della rappresentanza con quello del territorio, valorizzando il voto dei cittadini rispetto all’assunzione di chiare responsabilità degli eletti, ritornando a dare un senso agli art. 48 e 49 della nostra Costituzione, è l’obiettivo che le ACLI porranno al Parlamento ed alle forze politiche e sociali sin dal giorno successivo ai risultati referendari.