Sarà
giudicata con il rito abbreviato la dottoressa Lucia Bonazza, medico
dell’ospedale di Recanati, sotto accusa per la morte del neonato Elia
Moglianesi di Loro Piceno, in concorso con altri tre colleghi
dell’ospedale di Macerata, Paolo Francesco Perri (legale Giacomo
Perri), Luciano Ercoli (legale Valeria Attili) e Mirella Staffolani
(legale Bruno Mandrelli). Il piccolo Elia venne alla luce nel gennaio
2005 a Recanati, e dopo qualche giorno fu dimesso. Fu poi necessario un
nuovo ricovero all’ospedale di Macerata, dove però il neonato morì,
appena dieci giorni dopo la nascita. L’autopsia accertò in una
patologia cardiaca la causa della morte.
Ieri, nel corso dell’udienza preliminare di fronte al giudice Maria Ercoli, l’avvocato Renato Coltorti, difensore della dottoressa Bonazza, ha chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato, condizionato all’ascolto dei tre consulenti di parte della difesa. Nella prossima udienza dal Gup, in programma per il 28 maggio, saranno così sentiti il dottor Claudio Cacaci dell’Università di Macerata, e i dottori Mauro Stronati e Savina Mannarino, neonatologo e cardiologo dell’ospedale di Pavia. La linea difensiva del legale della dottoressa Bonazza punta a scagionare il medico dell’ospedale recanatese con l’ascolto dei tre dottori. Per la difesa infatti, in base alle risultanze dei consulenti, finchè era a Recanati il bimbo non avrebbe avuto alcun sintomo, poichè si tratterebbe di una patologia silente, che si manifesta in pochissimo tempo.
Ieri, nel corso dell’udienza preliminare di fronte al giudice Maria Ercoli, l’avvocato Renato Coltorti, difensore della dottoressa Bonazza, ha chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato, condizionato all’ascolto dei tre consulenti di parte della difesa. Nella prossima udienza dal Gup, in programma per il 28 maggio, saranno così sentiti il dottor Claudio Cacaci dell’Università di Macerata, e i dottori Mauro Stronati e Savina Mannarino, neonatologo e cardiologo dell’ospedale di Pavia. La linea difensiva del legale della dottoressa Bonazza punta a scagionare il medico dell’ospedale recanatese con l’ascolto dei tre dottori. Per la difesa infatti, in base alle risultanze dei consulenti, finchè era a Recanati il bimbo non avrebbe avuto alcun sintomo, poichè si tratterebbe di una patologia silente, che si manifesta in pochissimo tempo.