E’ alta tensione tra Osimo e Recanati sull’Astea, con il recanatese Attilio Severini che da poco ne ha assunto la presidenza. Ennesima dimostrazione di strappo fra Osimo e la presidenza di Astea è stato il consiglio comunale esimano. Era atteso per l’audizione in consiglio comunale il neo presidente Astea Attilio Severini, che invece per la terza volta in poche settimane ha declinato l’invito di Latini adducendo a motivi di salute.
Il sindaco, resosi conto che a rappresentare Astea sarebbe stato un semplice membro del Cda (un semplice uomo delegato del Comune socio di Montelupone), è andato su tutte le furie, ribadendo imprescindibile la presenza del presidente per spiegare la situazione e le scelte compiute da Astea. Come risaputo, la gestione del servizio idrico integrato e quello del gas debbono essere rivalutati. Nell’ultima assemblea di Astea è stato liquidato il socio privato Gpo Genova come impone la Finanziaria “ma senza sapere come - attacca Latini -. Oltretutto ci siamo ritrovati inseriti nel consorzio di Comuni senza neppure essere stati interpellati visto che all’assemblea Osimo non ha partecipato, mentre una decisione del genere deve essere deliberata dal consiglio comunale, è inammissibile”.
Altro nodo la gestione del gas, dove il Comune di Osimo rischia seriamente di incamerare le stesse quote di altri comuni molti più piccoli come Numana o Filottrano e su questo Latini non transige: “Così si penalizza Osimo, l’unico che in Astea ha rinvestito con la ricapitalizzazione di 6 milioni di euro”. Insomma, da titolare di Astea, Osimo rischia di diventare un socio qualsiasi.
Oltre tutto va chiarito se e quanto rischiano i dipendenti stessi di Astea dalle ultime manovre e che fine faranno le sedi di Chiarino e di Osimo.