La realizzazione del nuovo punto di primo intervento è l’ennesima conferma che non si va verso la chiusura del “S. Lucia”, tantomeno verso il suo impoverimento visto che per la moderna struttura sono stati impegnati 1,2 milioni di euro. Per Morosini il “S. Lucia” è un cantiere aperto con altre novità in arrivo per un’espansione delle specializzazioni operative.
Il blocco destinato alle emergenze si sviluppa su 250 metri quadrati, realizzati utilizzando i vecchi spazi e acquisendone di nuovi. C’è la sala d’attesa, la sala triage, la sala visite, la sala per esami di laboratorio rapidi oltre ai locali riservati alla stabilizzazione del paziente. Morosini ha rilevato che si tratta di un Punto di Primo Intervento all’avanguardia e che punta a diventare un piccolo Dipartimento Emergenza.
Responsabile del PPI del “S. Lucia” il dott. Luigi Elisei.
Alcuni numeri del PPI di Recanati. I dati del 2008 seppur ancora parziali, rilevano una crescita dell’impegno. Nel 2007 sulle 12.868 prestazioni solo 972 hanno rappresentato casi che hanno comportato il ricovero, pari all’8% contro una media nazionale che sfiora il 22%; per quanto concerne l’attività del 118-Potes, questa ha effettuato già nel 2008 1483 uscite (+ 50 al momento rispetto al 2007). Il 25% circa dei casi ha visto i pazienti stabilizzati direttamente a casa contro una media nazionale che è del 15%.
Morosini non ha voluto tagli del nastro ufficiali, ma la curiosità intorno alla nuova struttura destinata alle emergenze c’era. Molti i sanitari presenti ed anche il candidato sindaco Francesco Fiordomo che sin da quando era presidente del consiglio comunale, e poi dai banchi dell’opposizione, ha cercato sempre di interloquire con i vertici sanitari per far crescere il “S. Lucia”.