Nota di Gianni Bonfili

Ho letto con piacere dell’iniziativa assunta da alcuni parlamentari del PD di proporre la riduzione del 25 per cento dello stipendio percepito dai parlamentari nazionali (952),europei (78) e dei consiglieri regionali (1129). Non sembra escluso il coinvolgimento di Sindaci e Presidenti di Provincia. Non si può sottacere che si tratta di stipendi,pensionabili,che mediamente si aggirano sui 15/20.000 euro mensili, cui vanno aggiunti numerosi altri benefici, almeno per i parlamentari.

Questo è il minimo che ci si poteva aspettare dalla nostra classe politica in un momento di straordinarie difficoltà economiche per tante, troppe famiglie e per la maggior parte dei pensionati italiani.

Se una critica si vuol fare ad ogni costo, si dovrebbe dire che l’iniziativa non sarebbe stato male fosse stata presa prima.

Lascia senza parole, invece, la critica di cui ho letto proveniente da diversi autorevoli esponenti nazionali del centro-destra che giornalmente appaiono nei telegiornali della RAI (Quagliariello di FI e Bocchino di AN) e che liquidano l’iniziativa in termini sprezzanti blaterando di propaganda e di totale inutilità.

Affinché l’impegno politico ritorni ad essere un’attività a servizio della collettività, sostenuta da autentiche spinte ideali, etiche e morali, come oggi più che mai sarebbe assolutamente necessario, anche per restituire la giusta credibilità alla politica che, purtroppo, è ai minimi termini, penso che l’iniziativa di cui sopra andrebbe concretizzata a prescindere dall’emergenza attuale e dalle motivazioni contingenti,ancorché sicuramente valide e doverose.