Dal prossimo mese l’ADM metterà una cassettina delle lettere, in via N. Sauro, 30, sede dell’associazione, in maniera di poter effettuare una sorta di sondaggio da parte dei cittadini su questo argomento.

 

Di Loredana Piccioni, presidente Associazione Amici del Malato

Intervengo su un argomento estremamente complicato, delicato e grave :

Il testamento biologico in Italia. Vorrei fare una premessa innanzitutto come persona: comprendo perfettamente e dal profondo del cuore l’immensa sofferenza di vedere una persona cara trasformata, invalidata, resa un vegetale da una malattia irreversibile ed incurabile.

Come medico, soprattutto cattolico ( ma non ottuso!) debbo dire con tutta sincerità di essere di fronte a certi casi ed in mancanza di una legge chiara, a volte estremamente confusa. L’unico punto fermo è la mia coscienza che come sapete è un requisito squisitamente soggettivo, ed il Giuramento di Ippocrate che recita “ primum non nocere”. Di solito è uno dei principi che si insegna per primo nella facoltà di Medicina, soprattutto in rapporto alla iatrogenesi. Ciò significa che nella scelta di una terapia bisogna innanzitutto non arrecare danno al paziente e privilegiare quindi sempre quello che ha meno controindicazioni.

Faccio appello come medico a tutti i miei colleghi che da questo punto di vista possano chiarire a me stessa e forse ad altri la situazione. Situazione che non deve essere oggetto di schermaglie ma di chiarezza, spogliandoci soprattutto di tanto perbenismo e di ipocrisia moralistica.

Propongo come Presidente di una associazione a difesa dei diritti dei cittadini che colleghi più preparati di me dal punto di vista legislativo possano spiegare, in mancanza di una legge vera e propria, il comportamento che il medico, sia ospedaliero che di medicina generale, deve tenere di fronte a situazioni drammatiche come quelle che conosciamo. Ricordate che c’è un aspetto civile, ma soprattutto penale! Sappiamo che cos’è il testamento biologico: si tratta dell’espressione della volontà da parte di una persona (testatore) fornita in condizioni di lucidità mentale, riguardo alle terapie che intende o non intende accettare qualora dovesse trovarsi in condizioni o di coma o di lesioni cerebrali invalidanti.

In Italia comunque manca una legge che obblighi a seguire il testamento biologico come negli Stati Uniti o vari paesi del Nord Europa.

MA……la questione dal mio punto di vista non è ancora chiara e non ci si può pizzicare a vicenda di fronte a tanta sofferenza enon è giusto strumentalizzarla! Tutto questo dibattere a vuoto non fa altro che aumentare la confusione e la sofferenza di chi vive queste situazioni e ascolta!

Ricordo che essendo principalmente un problema principalmente etico, morale e sociale, non è giusto neanche condannare chi la pensa diversamente dal padre di Eloana Englaro. La Costituzione Italiana all’Art. 32, sancisce che la scelta della terapia spetta esclusivamente al medico e al paziente malato ed io credo come cittadina, come medico e come Presidente di una Associazione a difesa dei diritti, che comunque sia e comunque vadano le cose, la scelta di una terapia non può certo essere decisa da un giudice!!!!

Mi scuso per la lungaggine e auguro a tutti tanta serenità nell’affrontare certe situazioni e a chi è credente di non dimenticare che a volte esistono anche i miracoli.