“Mi sento di lanciare un appello in forma pubblica alle organizzazioni politiche, alle listepierini_paolo civiche e alle realtà di movimento che non occupano posizioni di governo nell’amministrazione cittadina; alcune sono rappresentate in Consiglio Comunale, altre si muovono nell’ambito della società civile; il tratto comune che ci dovrebbe unire è l’allarme per le sorti della nostra città.

Recanati vive infatti una fase difficile e densa di preoccupazioni: da tempo ha smarrito il primato culturale e sta scemando anche la sua capacità di attrazione turistica; il centro storico ha subito un processo di abbandono e desertificazione che investe l’aspetto residenziale, i servizi, il commercio, ma soprattutto le possibilità di aggregazione e di comunicazione; i pochi spazi pubblici che hanno resistito alla dismissione sono gestiti con finalità e criteri sostanzialmente privatistici; inoltre, stanno venendo al pettine tutti i nodi di una urbanizzazione a tratti selvaggia e speculativa, con gravi problemi per l’arredo urbano e la viabilità.

Di fronte a questo stato, pesanti sono le responsabilità delle amministrazioni che, negli ultimi 10 anni, non hanno contrastato il degrado, ma lo hanno accompagnato e favorito. Ma non possiamo cavarcela solo con la denuncia, pur necessaria. Occorre costruire insieme le condizioni per un’alternativa. Abbiamo un dovere civico nel confronti dei cittadini che rappresentiamo e di quelli che ci proponiamo di rappresentare. Mi sembra che, finora, non stiamo procedendo nella giusta direzione: ci stiamo disperdendo in mille rivoli, ogni realtà organizzata cerca di portare avanti il proprio disegno, pensando più al suo particolare che agli interessi generali; ognuno per sé stiamo profondendo energie preziose nella costruzione di una proposta e nell’individuazione di possibili candidature. A mio parere, è questa la maniera migliore perché chi ha amministrato Recanati fino ad oggi, prevalga ancora a lungo.

Dalla mia piccola postazione di semplice consigliere comunale di opposizione, vi chiedo di iniziare un percorso condiviso, alla luce del sole, non nelle segrete stanze o nei corridoi della politica. Mettiamoci attorno a un tavolo, elaboriamo un programma comune di rilancio della città, stimoliamo su questo la partecipazione, cercando di risvegliare gli entusiasmi sopiti di chi non sopporta più che Recanati sia stata rovinata in questo modo; e troviamo, insieme e con i metodi che sceglieremo (assemblee pubbliche? elezioni primarie?), le figure che dovranno rappresentare le nostre idee. Porrei come unica discriminante l’antifascismo e la assoluta fedeltà alla Carta Costituzionale, nei valori che incarna e nell’assetto istituzionale che prevede. Non abbiamo molto tempo per darci da fare. E, soprattutto, non ha più tanto tempo la nostra città.

“L’esperienza è il nome che diamo ai nostri errori” (Oscar Wilde).

Paolo Pierini - Consigliere Comunale Sinistra per Recanati