La Costituzione italiana è stata definita dal Presidente del Consiglio dei ministri come carta "filo sovietica" e questa originale dichiarazione nasce dal fatto che le leggi, purtroppo per lui, in Italia devono essere approvate dal Parlamento italiano. Questo meccanismo è insopportabile per chi, come lui, da sempre è abituato a gestire le sue aziende, il suo partito e la sua coalizione in modo autoritario, rigettando qualsiasi forma di dissenso o semplicemente di reale confronto.
Berlusconi vorrebbe governare il Paese a suon di decreti leggi infischiandosene della Carta Costituzionale, "vecchia, macchinosa e soprattutto filo sovietica".
Non crediamo che l'ennesima baggianata vada archiviata come gaffe, come battuta, dopo quindici anni ancora non siamo assuefatti e non vogliamo in nessun modo abituarci alle continue scivolate del Cavaliere.
Berlusconi è stato nominato Premier del nostro Paese dopo aver giurato fedeltà alla Costituzione Italiana, una Carta che a distanza di sessantanni mantiene intatti tutti i suoi valori e i suoi principi garantendo a tutti noi la libertà e la democrazia.
Che la nostra Costituzione sia frutto anche di uno sforzo dei nostri padri costituenti nel tenere insieme situazioni diverse è innegabile, ma da qui a sostenere che la nostra Costituzione sia filo sovietica ce ne passa...
La nostra Carta è figlia dell'antifascismo, della resistenza, di tante donne e tanti uomini che hanno combattuto il regime pagando con la morte, è il simbolo di un Paese che dopo tanta sofferenza ha ritrovato la democrazia e riconquistato la libertà.
Siamo convinti che alcune parti della Costituzione possano essere riviste e in qualche modo aggiornate, ma non sarà certamente Berlusconi, premier allergico alla democrazia e soggetto a ripetuti slanci revisionisti, a riscriverle.