Ha senso per un città come Recanati, che si definisce culla della cultura, gestire in questa maniera una risorsa importante come lo sono i musei?L’impressione è che dietro queste “inaugurazioni” ci sia solo una corsa a “fare vetrina” da parte dell’amministrazione comunale, dimenticandosi poi che i musei vanno resi fruibili in orari precisi.Checchè ne dicano i soloni del comune, Recanati segna il passo e la carta turismo, volano per un rilancio, viene disprezzata. Se il Gigli è aperto su richiesta (se si è fortunati di sapere a chi chiedere…), come accennato un altro mistero è quello del Museo Diocesano che rappresenta un polo artistico di notevole valore. La proprietà non è pubblica, ma un accordo per una gestione collegata ai confinanti Musei Civici di Villa Colloredo va trovata tra Diocesi e comune.Non può nemmeno passare inosservata la questione del Museo dell’Arte Contemporanea di chiostro Sant’Agostino. Già vederlo aperto è un miracolo, se poi si prende per vero che l’assessore Bartomeoli vorrebbe farne la sede delle associazioni recanatesi, c’è da preoccuparsi.E poi perché se si va in una qualche città d’arte si trovano cartelli “vai di là”, “vai di qua”, “visita a”, etc. e qui addirittura cadono a terra i cartelli che indicano i Musei Civici (unica segnalazione museale in tutta Recanati ……) e passano settimane prima che qualcuno li riposizioni.Trovate in tutta Recanati un cartello che indichi il Museo Gigli, il Museo della Chitarra, il museo dell’Arte Contemporanea, il Museo Diocesano e le Carceri Pontificie, e l’elenco delle ricchezze cittadine nascoste sarebbe lungo, ma in comune a qualcuno va bene così.Per la cronaca “il Cittadino” (che on line ha una parte del sito dedicato all’offerta turistica) ha ricevuto nel solo mese di dicembre 7 lettere di protesta (Pavia, Gemona, Agnone, Lucca, Castelnuovo Garfagnana, Ariccia, Guardia Piemontese) da parte di comitive che hanno trovato il Gigli chiuso …