Una proposta che sicuramente animerà il dibattito. In sostanza Mancinelli vedrebbe la necessità di fissare dei paletti di accesso per gli stranieri. Si arriverebbe così ad una doppia lista senza però che i recanatesi vengano penalizzati come invece, a sua detta, accade.
C’è comunque un problema: per le case popolari c’è una legislazione vigente che il comune non può assolutamente ignorare, mentre per gli alloggi di sua proprietà, di indirizzo abitativo popolare, può agire dotandosi di un proprio regolamento.
I primi a intervenire sulla questione sono i leghisti.
Di Enzo Marangoni, coordinatore Lega Nord
Dalla conferenza stampa di fine anno dell’Amministrazione Comunale abbiamo appreso con piacere che l’Assessore ai servizi sociali, Alfredo Mancinelli, ha allo studio modifiche alla normativa comunale in modo da consentire ai recanatesi di beneficiare delle case comunali che vengono oggi invece prevalentemente assegnate, di fatto, agli extracomunitari, giunti da poco e che presentano documentazioni reddituali di arduo controllo: si dichiarano nullatenenti in Italia ma talvolta sono proprietari di appartamenti e terreni nei loro paesi di origine! Chi ci rimette sono i recanatesi bisognosi che restano così quasi sempre esclusi dalla possibilità di vedersi assegnata una casa comunale. Bisogna distinguere però le “case comunali” dalle “case popolari ERP”. Per queste ultime la situazione è ancora peggiore per i recanatesi. Le “case popolari ERP” sono infatti disciplinate da una normativa della Regione Marche, amministrata da sempre dalla sinistra, che, guarda caso, favorisce anch’essa di fatto l’attribuzione delle “case popolari ERP” soprattutto agli extracomunitari. Per le “case popolari ERP” l’unica cosa da fare è vincere come centrodestra le elezioni regionali 2010 e poi modificare la legislazione regionale prendendo come modello di riferimento quella del Veneto e della Lombardia, regioni che hanno saputo e voluto tutelare anche gli italiani. Per quanto riguarda invece le “case comunali” l’Amministrazione Comunale di Recanati ha già adesso la concreta possibilità di non penalizzare i recanatesi come invece è avvenuto finora. Come? Semplicemente applicando regole analoghe a quelle adottate da anni dai Sindaci Leghisti del Nord: bisogna solo aggiungere agli attuali requisiti economici e famigliari, il possesso del doppio requisito della cittadinanza italiana da almeno 10 anni e della residenza nel comune di Recanati da almeno di 10 anni. Inoltre, per le nuove richieste di residenza, si chieda di dimostrare di avere un reddito minimo di almeno 5.000,00 € annui, pari alla pensione sociale minima dei nostri anziani. Confidiamo molto in questo suo lavoro Assessore Mancinelli.