E destò non poca sorpresa che Recanati da sola (terzo comune tra quelli monitorati nel primo gruppo) raccolse il 10% delle evasioni, 739 edifici sospetti. Ora resta da capire anche la gravità dell’evasione fiscale, dettata in termini di consistenza volumetrica e di superficie, di questi immobili e a quale epoca risalgano. E se sia stato possibile che nessuno si sia accorto di nulla.
Ora che l’indagine è stata completata, essendo stati esaminati tutti i 57 Comuni, in provincia di Macerata le costruzioni fantasma sono salite a 11.783. Si tratta magari di case di campagna, capannoni, palazzine di periferia o anche ville sul mare o in montagna che esistono realmente sul territorio, ma non al Catasto.
Case o edifici abusivi, dunque, fabbricati non dichiarati e che, in base al Dl 262/2006 impone devono essere messi a reddito, fiscalmente parlando, anche se non registrati al Catasto.
La seconda fase dell’operazione, dopo aver individuato le costruzioni abusive, riguarda i proprietari, che sono chiamati a rendere conto della mancata denuncia, anche quando qualcuno neppure sa di avere un fabbricato abusivo, magari perché ereditato, in buona fede.
Ogni situazione, però, dovrà essere attentamente verificata. La situazione, infatti, risulta piuttosto articolata. Una parte delle costruzioni fantasma è sicuramente abusiva, ma non dovremmo essere al di sopra del 50%.
Le foto aeree, infatti, possono ingannare: consentono di vedere che c’è una costruzione, ma non di che tipo si tratti (ad esempio potrebbe essere una serra, che non va accatastata, o un edificio in costruzione, che sarà accatastato successivamente. Ma il fenomeno è comunque consistente con danni all’Erario, ma anche per i Comuni, visto che le costruzioni abusive sono state evidentemente realizzate senza le necessarie autorizzazioni urbanistiche.