Nella seduta di giunta del 7 dicembre, il giorno dopo un consiglio comunale dedicato al Piano Particolareggiato del Centro Storico di Castelnuovo e 48 ore dopo l’incontro con la popolazione del rione, assemblea imperniata su due aspetti, la possibilità di aumentare del 20% le volumetrie in alcune aree e la forte richiesta della popolazione di una destinazione pubblica delle ex Clarisse, è stata deliberata l’autorizzazione all’avvio delle procedure per l’alienazione del complesso.

In se per se l’argomento si presta a mille interpretazioni ma è anche vero che in sede di assemblea popolare, sia durante il consiglio comunale c’è stato l’impegno per predisporre un progetto di pubblica utilità. Una delle ipotesi più gettonate quella di case alloggio per giovani coppie ed anziani, a gestione degli Ircer, che non sarebbero contrari. Ma non sembra però così tutto scontato e così qualche consigliere comunale ha deciso di salire le scale del palazzo per capire, o meglio leggere, la delibera, caso mai fosse stata assunta, relativa all’alienazione delle ex Clarisse.

 

 

 

 

 

 

 

E di ex Clarisse, in termini terrificanti per taluni fatti rilevati essersi svolti all’interno riferisce il consigliere comunale del PD, Mirko Scorcelli, rivelando che nei locali si siano introdotti personaggi tutt’altro che rassicuranti visto che sono state scoperte evidenti tracce dello svolgimento di messe nere e festini satanici.

Ma per ora l’unica diavoleria che i castelnovesi temono è quella che potrebbe attuare il comune permettendo la realizzazione di  un complesso immobiliare al posto delle ex Clarisse.

Intanto sembra tramontata l’ipotesi che la struttura, in parte, potesse essere destinata ad una università per farne la sede di un vero corso di laurea.