Recanati, in pochi lo sanno, ha due patroni. Quello della città San Vito e più noto alla popolazione, e San Flaviano (nella foto in una incisione del 1700), patrono della Diocesi di Recanati sin dai remoti tempi dell’elevazione della sede vescovile.

Per San Vito i festeggiamenti sono quelli tipici di una festa patronale di una piccola realtà, molto sobri (anche perché da tempo Recanati non ha più un Vescovo residenziale) invece quelli per San Flaviano la cui ricorrenza se viene pubblicizzata lo si deve al parroco della Cattedrale, don Ubaldo Biagioli, chiesa che guarda caso è dedicata proprio a San Flaviano.

Il calendario dedica alla ricorrenza il 22 dicembre, che quest’anno cadrà di sabato.

Parlare di San Flaviano porta gioco forza a parlare del perdurare della chiusura della cattedrale al culto e degli innegabili danni che la città subisce per l’impossibilità dei fedeli ad accedervi, e per i turisti di ammirare i tesori custoditi.

Ricordiamo infatti che all’interno della Cattedrale è visibile un preziosissimo reliquiario con pezzi devozionali rarissimi, c’è la tomba di Papa Gregorio XII. Inoltre dalla chiesa si accede ai sotterranei di epoca romanica.

Collegato alla cattedrale anche il Museo Diocesano con importanti opere d’arte ed il complesso delle ex carceri pontificie (risalenti al 1300), sovrastate dal palazzo dove il papato amministrava la giustizia.

Tutto precluso da anni alle visite per via della forzata chiusura dopo le polemiche sorte intorno alla correttezza dei lavori di restauro della cattedrale oggetto di una indagine della Magistratura.

Vale la pena a questo punto di dire che non si sa più a che santo votarsi ora …..