Per Don Mario Francioni, l’ex parroco dell’Addolorata, noto in tutta la provincia per il suo grande impegno per gli emarginati e soprattutto gli immigrati extracomunitari, anche di fede musulmana, sono stati tre anni da incubo da quando venne accusato di aver avuto rapporti sessuali con una prostituta, minorenne, il tutto avvenuto a Montefano dove nel frattempo era stato trasferito.
Ora il Tribunale di Macerata l’ha assolto con formula piena, cioè perché il fatto non sussiste. Don Mario Francioni era difeso dagli avv. Giancarlo Nascimenti e Emilia Magnarelli.
Tutto prende le mosse nel 2005, quando una giovane prostituta marocchina riferisce ai carabinieri di avere fatto sesso a pagamento con un bel numero di persone e nell’elenco finisce anche il sacerdote che fini sul banco degli imputati, insieme agli altri in virtù del fatto che la ragazza era minorenne.
Ad aggravare la posizione di don Mario Francioni una perquisizione alla canonica che portò al rinvenimento di preservativi ed un farmaco per le pratiche sessuali, il Cialis.
Potete immaginate lo scandalo, ma tanto non bastò ai parrocchiani che invece difesero il sacerdote ritenuto vittima di una ritorsione per il suo impegno verso gli extracomunitari.
In Tribunale i legali hanno prima dimostrato che la ragazza mentiva sulla sua età e che all’epoca dei fatti era maggiorenne, producendo degli esami radiografici del polso, poi la ritrattazione da parte della prostituta è stata al cento del dibattimento che si è chiuso poi con la dimostrazione che quello del Cialis e dei preservativi era stato uno scherzo andato troppo oltre da parte di un ragazzino della parrocchia.
Alla fine l’assoluzione con formula piena (il PM Sabrina Antognozzi aveva chiesto quella per insufficienza di prove).
Per don Mario la fine di un’odissea che l’ha portato prima a lasciare Montefano per una località dell’Umbria, fino a rilevare un sacerdote in Albania. Poi il rientro in provincia per seguire le fasi del processo. Incerto ora il suo destino, ma non è escluso un suo ritorno proprio in Albania.