Questa volta l’inchiesta del Resto del Carlino da voce all’UNESCO nella persona del responsabile dell’ufficio italiano patrimonio mondiale. L’intervista è di Lorenzo Monachesi.

Ecco il testo dell’intervista.

- I dintorni di Urbino sono in pole position per entrare tra i beni sotto la tutela dell’Unesco. Ma dalle Marche ci sono anche altre località interessate: i paesaggi di Recanati e Loreto, il centro storico di Ascoli. Fa il punto della situazione l’architetto Manuel Guido  del Ministero dei beni culturali e responsabile dell’ufficio patrimonio mondiale dell’Unesco. E non mancano le sorprese: per esempio non è sufficiente che un paesaggio abbia ispirato il grande Leopardi.

Architetto, al momento quanti sono i siti italiani in lista d’attesa?
"All’incirca una quarantina, ma ciò non significa che tutte le pratiche siano pronte".

Le domande prima arrivate hanno più possibilità di essere accolte?
"La priorità è dettata dalla documentazione e non dall’ordine cronologico della domanda".

C’è un sito marchigiano che ha buone possibilità di essere presto sotto la tutela dell’Unesco?
"Stiamo lavorando per estendere la tutela ai Comuni vicini a Urbino, che è già patrimonio mondiale. La riteniamo una candidatura forte in quanto il paesaggio del Montefeltro presenta tra l’altro le fortificazioni di Francesco di Giorgio Martini".

Il sindaco di Recanati ha avanzato la candidatura del paesaggio leopardiano a diventare patrimonio dell’Unesco. Qual è l’iter della domanda?
"Il primo passaggio è l’inserimento di quel luogo nella lista propositiva nazionale. E per essere inserita quel paesaggio deve avere un carattere eccezionale se confrontato con quelli presentati dallo stesso Stato o da altri. Si tratta di un elenco che viene rinnovato periodicamente perché nel frattempo una domanda viene accolta o perché l’Unesco definisce nuove priorità. Per esempio in questo momento ci sono tanti siti archeologici a differenza dei paesaggi culturali che, per questa ragione, hanno più possibilità di essere inseriti".

Quale deve essere il criterio perché questo paesaggio possa essere sotto la tutela dell’Unesco?
"La prima domanda che si rivolge un ispettore Unesco è: 'Perché il paesaggio di Recanati e non un altro? E ancora:'E’ rappresentativo dell’Italia? Quali sono i suoi elementi caratterizzanti che qui si trovano in modo esemplare e unico?".

La forza del luogo è anche quella di aver ispirato Leopardi. Non le sembra sufficiente?
"Non è determinante che un certo paesaggio sia collegato a una memoria letteraria o spirituale. Per essere ancor più chiari, l’aggettivo 'leopardiano' ha un valore aggiuntivo".

Cosa serve oltre all’eccezionalità del paesaggio?
"L’Unesco vuole essere certo che quelle condizioni possano essere mantenute nel tempo per cui vuole garanzia sulla tutela del bene o del paesaggio
".