Ecco il testo dell'intervista.
- E’ un paesaggio che lo scultore portorecanatese Cecco Bonanotte porta con sé in ogni angolo del mondo. "E’ la mia terra — dice — a cui sono profondamente legato. Da quel Colle basta volgere lo sguardo da una parte per vedere la campagna addentrarsi nell’entroterra, dall’altra parte si scorge il mare, il mio mare". Firma anche il noto scultore la domanda che l’Unesco accetti la richiesta presentata dal sindaco Corvatta di inserire il Colle dell’Infinito nel suo patrimonio.
Ma cosa ha di così speciale questo Colle?
"E’ unico. In quel posto — dice lo scultore le cui illustrazioni della Divina Commedia sono conservate agli Uffizi — c’è Leopardi e tutto ciò che lo ha ispirato".
E’ un posto magico?
"Senza dubbio. Io lo trovo estremamente importante e personalmente lo considero da tempo patrimonio dell’umanità".
E’ un luogo che può ispirare un artista?
"E’ l’aria la più grande ispirazione. E’ la mia terra, quando percorro le strade del mondo io conservo tutto ciò dentro di me. Oltre all’acqua e alla salsedine c’è questo Colle così ricco di storia. Non è che si ha l’ispirazione sedendosi lì o leggendo le poesie di Leopardi, ma è in quell’aria che sento qualcosa pulsare dentro".
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