Nota di Laboratorio Recanati

Promosso da Laboratorio Recanati è nato il COORDINAMENTO REGIONALE PER LA SALVAGUARDIA E LA TUTELA DEL PAESAGGIO DELLE MARCHE, di cui è portavoce Franco Frapiccini membro del direttivo della nostra associazione.  
Hanno già aderito al Coordinamento circa 40 comitati, movimenti e circoli impegnati sul tema della salvaguardia dell’ambiente (tra gli altri: Acli, Arci Marche, Arcipelago Verde, ArcheoClubItalia, Associazione Polis Nova, Cgil Marche, Cia Marche, Cittadinanzattiva, Coldiretti Marche, Confagricoltura Marche, Ekoclub Marche, Federazione Pro Natura Marche, Federconsumatori, Italia Nostra Marche, Legambiente Marche, Lipu Marche, Mdc-Movimento a Difea del Cittadino, Slow Food Corridonia, WWF Marche…)
Per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, patrimonio naturale e risorsa economica di valore inestimabile, il Coordinamento lancia un appello alle istituzioni regionali  e dà inizio alla raccolta di firme rivolta a tutti i marchigiani che hanno a cuore le sorti della propria regione.
Sarà possibile sottoscrivere l'appello in tutte le sedi delle associazioni coinvolte, oltre che nel corso delle varie manifestazioni che verranno organizzate a partire da dicembre. Un primo incontro, che vedrà presenti i rappresentanti di tutte le associazioni firmatarie dell’appello, si svolgerà giovedì 13 dicembre dalle ore 18.30 alle 23.30 presso il Gallery Hotel di Recanati.

A Recanati si potrà sottoscrivere l'appello presso la sede di Laboratorio Recanati, in via Venieri 4, a partire da lunedì 10 dicembre, tutti i giorni dalle ore 18.30 alle 20.00 e presso la sede della CGIL in via Vogel.

Testo dell’appello:

COORDINAMENTO REGIONALE PER LA SALVAGUARDIA DEL

PAESAGGIO DELLE MARCHE

APPELLO PER SALVARE IL PAESAGGIO DELLE MARCHE

Al Presidente della Giunta Regionale

Ai Presidenti delle Province delle Marche

Ai Sindaci dei Comuni Marchigiani

 

Il consumo di territorio nella nostra regione è sempre più allarmante, le città si espandono a

macchia d’olio, nelle campagne le residenze si moltiplicano, le zone industriali crescono a ritmo

frenetico, le coste si stanno trasformando in una linea ininterrotta di edifici. Se si continua così non avremo più né il paesaggio rurale, né città piacevoli, ma una brutta, diffusa e indistinta periferia.

Troppo spesso si costruisce non per rispondere a dei bisogni reali, ma sulla spinta di interessi

forti e diffusi. Mentre si moltiplicano gli edifici residenziali, infatti, aumenta anche il bisogno

insoddisfatto di alloggi per le giovani coppie, per gli anziani economicamente svantaggiati, per gli immigrati. Mentre si trasformano, in tutta la Regione, migliaia di ettari di terreno da rurale a

industriale, si moltiplicano i capannoni inutilizzati.

La cosa più preoccupante è che tutto ciò è principalmente dovuto alla mancanza, da parte degli

organi politici della Regione, di una chiara e decisa strategia sul governo del territorio. La

distruzione del paesaggio marchigiano cui ogni giorno stiamo assistendo è piuttosto il risultato di un approccio particolaristico da parte di ciascun Comune che tende però, drammaticamente, verso la stessa direzione di degrado, a causa dell’uso ormai sistematico della “contrattazione” tra potere pubblico e speculazione immobiliare a tutti i livelli istituzionali, che il più delle volte porta a piegare le regole della pianificazione all’interesse privato, (varianti infinite, progetto

“Quadrilatero”..).

In questo quadro già di per sé preoccupante, molti piani regolatori comunali approvati

recentemente, prevedono forti espansioni residenziali e produttive che, se non limitate, potrebbero portare ad una crisi del settore per eccesso di offerta e, contestualmente, ad un danno gravissimo e irreversibile alla bellezza del territorio della nostra Regione.

Il paesaggio è un patrimonio culturale eccezionale e una risorsa economica preziosa di valore

inestimabile. Distruggerlo (con una cementificazione incontrollata e inarrestabile) sarebbe una follia ed un danno irreparabile per la nostra Regione.

A ciascuno dei destinatari di questo appello chiediamo “NON RUBATECI IL NOSTRO

FUTURO” “AIUTATECI A SALVARE CIO CHE DI BELLO E’ ANCORA SALVABILE”

La circostanza che si stiano per varare o che siano in cantiere, a livello regionale la nuova “legge urbanistica regionale” e il nuovo “piano paesaggistico” può e deve costituire un momento di importanti decisioni, per la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del paesaggio marchigiano (sono comprese in questo termine non solo le risorse naturali, ma anche le trasformazioni prodotte dall’azione dell’uomo nel corso dei secoli) che mai come adesso rischia di essere danneggiato in modo irreversibile.

Sono decisioni e provvedimenti alla cui formazione, tutti coloro che sottoscrivono il presente

appello e tutti coloro che ad esso aderiranno nei prossimi mesi, intendono partecipare attivamente in forme coordinate.

Alla REGIONE

chiediamo di esercitare con efficacia ed autorevolezza i poteri di programmazione e di controllo. Non ci si può deresponsabilizzare richiamandosi passivamente all’autonomia degli Enti Locali. E’ compito specifico della Regione progettare e governare, in maniera integrata e cooperativa, il futuro delle Marche. E’ urgente che la stessa formuli una strategia di governo del territorio (analogamente a come ha cominciato a fare con il Piano Energetico Regionale), che si basi sulla valorizzazione della tipicità e della bellezza del paesaggio marchigiano, come risorsa di lungo termine e presupposto di sviluppo, benessere e qualità della vita.

Ciò può essere fatto in tempi rapidi, se c’è una chiara volontà politica, come è stato dimostrato

dalla Regione Sardegna con la recentissima adozione del nuovo “piano paesaggistico regionale”

fortemente voluto dal suo Presidente Renato Soru, con la previsione di un vincolo forte e incisivo su tutta la costa).

Alle PROVINCE

chiediamo di orientare e coordinare con sempre maggiore efficacia i piani regolatori dei

Comuni. La pianificazione provinciale deve aiutare i Comuni a raggiungere obiettivi di qualità e a respingere le pressioni degli interessi particolari protesi verso uno sviluppo meramente

quantitativo.

Ai COMUNI

chiediamo di perseguire la qualità, di ricercare la bellezza e l’eccellenza per le proprie città. Il

consumo del territorio e la distruzione del paesaggio vanno fermati. Occorrono azioni di

riqualificazione e rinaturalizzazione per ottenere ambienti più sicuri e salubri, per avere città più vivibili e accoglienti, per promuovere relazioni umane più ricche e solidali. Soprattutto chiediamo di trovare altri modi di far fronte alle esigenze dei bilanci comunali, piuttosto che la soluzione miope e dannosa, di urbanizzazioni indiscriminate, che compromettono per sempre la bellezza dei nostri paesaggi.

CHIEDIAMO

pertanto al governo regionale ed ai governi locali, innanzitutto atti coraggiosi ed efficaci per

fermare questa deriva e avviare una svolta nella direzione di un corretto uso delle risorse, a partire dal territorio.