Nota del comune
Il sindaco Fabio Corvatta ha firmato nei giorni scorsi il protocollo d’intesa del progetto “Prevenzione crimini e assistenza vittime di reato”. Si tratta di un progetto finalizzato a sostenere le vittime di piccoli reati come scippi, borseggi, furti in appartamento e in auto. Nello stesso tempo il progetto intende promuovere attività finalizzate alla prevenzione dei fenomeni di microcriminalità attraverso la sensibilizzazione dei cittadini e con la gestione e l’attivazione di strumenti anche tecnologici per monitorare alcune aree del territorio.
Del progetto, che prevede la collaborazione di più Comuni, l’amministrazione di Recanati è capofila, mentre gli altri centri coinvolti sono Macerata, Tolentino, San Severino Marche. Matelica aderisce al progetto condividendone gli scopi e gli intenti perseguiti non compartecipando tuttavia alla spesa necessaria per l’attuazione in qualità di soggetto beneficiario del contributo regionale. L’investimento per il progetto ammonta a 100 mila euro: Recanati e Macerata contribuiscono per 30 mila euro ciascuno e Tolentino e San Severino Marche per 20 mila euro.
Il sindaco Corvatta ricorda come “la spesa per il progetto sicurezza è solo lo stralcio di un finanziamento più corposo, di 170 mila euro, inserito nel bilancio comunale. Un investimento consistente, che vedrà l’Amministrazione utilizzare le risorse per iniziative rivolte ad incentivare la sicurezza attiva e il controllo del territorio, anche tramite sistemi di video sorveglianza”. Riguardo al protocollo appena firmato in prefettura, il sindaco Corvatta ci tiene a sottolineare “il ruolo del prefetto di Macerata Vittorio Piscitelli nel favorire il progetto e nell’aver anticipato, con questo, interventi legislativi successivi. Il protocollo sulla prevenzione dei crimini rappresenta un lavoro importante, nella cui redazione Piscitelli ha trovato come validi collaboratori il colonnello Domenico Paterna e il questore Paolo Passamonti. Un lavoro che ha visto Recanati in prima fila, tanto che l’Amministrazione comunale si occuperà del coordinamento del progetto e di inoltrarlo alla Regione”.
Fra gli altri punti, il progetto prevede di attivare un servizio di aiuto alle vittime di reato, di prevedere l’attivazione di un progetto di coesione sociale con l’impegno di personale appartenente alle forze di polizia in congedo che svolga un servizio di osservazione e allertamento della polizia locale in situazioni di degrado sociale e fisico-ambientale per le necessarie e immediate azioni di contrasto. Il protocollo per la sicurezza intende anche favorire una migliore lettura delle esigenze avvertite nei Comuni mediante la creazione di un “Osservatorio per la vivibilità” e così orientare le azioni di risposta degli interlocutori di volta in volta competenti, di sviluppare congiuntamente iniziative di comune interesse nel campo della formazione. Uno dei punti qualificanti del progetto è l’assistenza immediata a chi è vittima di reato. Chi ha subito un furto o un borseggio avrà la possibilità di rivolgersi a un ufficio preposto, dove l’operatore fornisce un primo ascolto, individuando i bisogni e orientamento le vittime verso i servizi in grado di intervenire immediatamente, oltre che fornendo informazioni per la denuncia o per altre procedure.
Il progetto prevede una valutazione finale dei risultati ottenuti, consistente nella rilevazione della soddisfazione per i cittadini che hanno richiesto l’accesso al servizio di aiuto alle vittime di reati e nella rilevazione del numero dei reati definibili di microcriminalità rispetto all’attivazione del progetto.