Il Presidente della Regione, Spacca, arriva con largo anticipo alla festa del PD, si concede ad una breve intervista ma deve subito lasciare Recanati, dove doveva intervenire, per un impegno a Fermo e promette che cercherà questa sera di essere presente per rispettare l’impegno.
Ed è Silenzi, Presidente della Provincia, a ravvivare l’incontro successivo dedicato all’impegno della provincia per Recanati che in cifre nude e crude è stato di 4,3 milioni di euro.
Silenzi snocciola gli interventi fatti e ne annuncia di nuovi rammaricandosi della “non collaborazione” da parte del comune che descrive, parlando della vicenda del campus scolastico, una macchina farraginosa. Frecciate non sono mancate all’amministrazione comunale (“non hanno voluto collaborare all’iniziativa sulle favole, quasi 2500 presenze, ma l’elenco sarebbe lungo”), e sulla vicenda Musicultura e Lunaria non ha avuto esitazioni nell’affermare che “un sindaco non si sarebbe mai lasciato sfuggire una manifestazione del genere”. E dalla platea Piero Cesanelli ha apertamente parlato di “costretti all’esilio”.
Sulla superstrada che dovrà attraversare la Val Potenza e che sta tanto alimentando polemiche, Silenzi ha assicurato che tutti i progetti che girano sono fantasiosi, e che solo a settembre si conoscerà il progetto preliminare e che sarà presentato alle comunità interessate.
E qui un inciso sul fatto che il percorso potrebbe nemmeno passare per il territorio di Recanati, quasi a suggellare il distacco comune-Provincia e la volontà di non far alimentare inutili polemiche dal sindaco.
Le politiche per l’infanzia sono state un altro elemento su cui Silenzi si è voluto soffermare in una valutazione più ampia degli impegni della Provincia mentre sulle scuole ha definito ineludibile da parte degli istituti scolastici cittadini la necessità di perseguire sempre maggiormente l’innovazione per meglio essere risposta alle esigenze del territorio.
Sulla situazione politica locale e provinciale (presenti esponenti della sinistra nel pubblico) Silenzi ha auspicato un cambio di rotta in comune invitando tutti a fare squadra sul programma superando steccati ideologici e rivolgendosi proprio ai responsabili del PD li ha ammoniti a non cadere nell’errore dell’autosufficienza e di voler isolare forse oggi minoritarie ma radicate sul territorio.