Nota delle associazioni Amici Animali Osimo, Qua la Zampa Castelfidardo, Noi Animali Polverigi, Anta di Civitanova Marche, Io non ti Abbandono di Civitanova Marche

Buone notizie da Recanati. Finalmente dopo anni in cui é stato praticamente impossibile per i volontari delle varie associazioni animaliste presenti nella cittadina Leopardiana, poter operare all'interno del canile comunale gestito dalla cooperativa Koinonia (che opera a favore dei soggetti tossicodipendenti), essi hanno di nuovo accesso alla struttura.

Anche perché da dicembre 2007 c'è una nuova legge (n. 244 finanziaria 2008 art. 2 comma 371 del 02/12/07) che obbliga sia i canili/gattili pubblici che privati, la presenza dei volontari per la gestione delle adozioni e degli affidamenti di cani e di gatti.

E' stato addirittura approvato dal consiglio comunale di Recanati (votato dai partiti di maggioranza AN, FI, UDC, Per Recanati, Democrazia Cristiana), un regolamento che per quanto sia stato pensato e redatto per dirimere le passate controversie e dare delle norme precise sui diritti e doveri di gestore, associazioni animaliste e comune, già da una lettura superficiale evidenzia notevoli contraddizioni e regole poco chiare.

Qualche esempio. Le schede anagrafiche e  sanitarie dei singoli cani che per il regolamento possono essere mostrate ai volontari solo dietro richiesta scritta e motivata e previa autorizzazione del gestore della struttura!!! Eppure tra le attività descritte per i volontari c'è quella di accompagnare i visitatori al canile e fornire loro tutte le informazioni relative ai cani di cui si propone l'adozione. Ci chiediamo, ma come può un volontario fornire queste informazioni se ogni volta per avere le schede anagrafiche e sanitarie di ogni singolo cane deve presentare una richiesta scritta? Cosa dirà ai visitatori che giustamente prima di adottare un animale vorranno conoscere la sua storia sanitaria e comportamentale? Ripassate quando ci daranno l'autorizzazione?? Non si agevolano così le adozioni!

Inoltre il Comune di Recanati scrive che può convenzionarsi con associazioni animaliste a titolo non oneroso ma  devono avere sede a Recanati!!! Per quale motivo si mettono frontiere al volontariato? Non è forse una risorsa preziosa per tutta la comunità? Invece di mettere paletti campanilistici non sarebbe stato meglio mettere paletti relativi alla preparazione dei volontari?Riteniamo non sia tanto importante da dove vengano i volontari che operano in un qualsiasi canile, ma piuttosto che abbiano la formazione adeguata, così come deve averla chi gestisce e chi vi opera all'interno, affinché possano tutti prendersi cura di essere viventi ,senzienti e capaci di comunicare in modo diverso dal nostro, ma in modo adeguato propedeutico al fine ultimo dell'adozione.

Il canile deve essere un luogo di transito per i cani, non una discarica e chi ci opera che sia volontario o gestore deve fare in modo di lavorare sull'indice di adottabilità di ogni singolo cane ospite.

Ciliegina sulla torta, sempre riguardo al Regolamento, é che queste associazioni operanti all'interno del canile, non devono avere in atto controversie o contenziosi scritti o verbali sia con l'Amministrazione comunale che con il gestore.

Ma visto che tra i compiti delle associazioni animaliste c'è anche quello della Vigilanza nei canili (L.R. 20 gennaio 1997 n. 10 art. 19), come può essere possibile ciò?

Si potrebbe evincere che le associazioni possono operare ma non possono segnalare inefficienze o problematiche di vario tipo, pena l'estromissione dalla struttura!

Ci chiediamo se non sarebbe il caso di rivedere alcuni punti di questo regolamento che non sembra dare ai volontari i mezzi adeguati per operare e per occuparsi del benessere degli animali presenti.

Alcuni volontari di associazioni di paesi limitrofi a Recanati, hanno visitato giorni fa questo canile e già da subito sono saltati all'occhio diversi punti che non combaciano con quanto scritto nel Regolamento. L'erba negli sgambatoi é molto alta, diversi cani non lavati e non tosati, box di isolamento di misura non a norma di legge, un cane di piccola taglia dal carattere un po' particolare ridotto in condizione pietose con le deiezioni solide attaccate al pelo per quanto esso é sporco e intrecciato, recinti dove i cani vengono lasciati liberi al posto dei soliti box ma senza copertura, solo una cuccia e un telo verde applicato alla meglio sopra di essa.

Viene spontaneo chiedersi, ma se le associazioni animaliste di Recanati non possono segnalare queste inefficienze che già al solo nominarle al gestore si avvierebbe un contenzioso verbale e quindi l'immediata estromissione dalla struttura, chi potrà farlo? Ma stiamo parlando di un canile comunale o del solito canile gestito da un privato?