Nota dei consiglieri comunali del Partito Democratico Antonella Mariani, Francesco Fiordomo e Mirco Scorcelli
E’ vero, a sentire i consiglieri di maggioranza e assessori vari, siamo ricchi! Hanno chiuso il bilancio del 2007 con un avanzo di circa €.625.000. Certo, se lo possono dire fra loro e farsi i complimenti a vicenda per questa curiosa chiusura di bilancio attiva, ma ai cittadini non sfugge che ci sia qualcosa che non quadra. Un’Amministrazione attiva non lascerebbe la sua città nello stato di abbandono nel quale versa oggi purtroppo Recanati.
Dal degrado delle vie del centro, sporche (anche nei giorni di festa) e rovinate, alle strade di periferia piene di buche, dove gli unici rimedi proposti, sono stati quelli di apporre cartelli con limite di velocità a 30 Km. orari.
Una città dove il verde pubblico dei nostri parchi, incustodito, diventa giungla e pertanto gli spazi verdi sono inutilizzati; l’arredo urbano è inesistente: insufficienti i cestini per la raccolta dei rifiuti e introvabili le panchine.
Impianti pubblici per attività sportiva abbandonati a se stessi, al limite strutturale ed igienico, tenuti aperti solo grazie al buon cuore di qualche privato ma che non possono impedirci di fare pessime figure quando vengono le squadre ospiti per disputare le gare. Ma siete mai andati nei comuni limitrofi?
Una città dove una pioggia consistente provoca alluvioni, contro le quali, da ormai anni, non è stato preso nessun serio ed importante rimedio.
Una città dove gli ultimi 3 bilanci sono stati chiusi in positivo solo grazie alle vendite ingenti del patrimonio di tutti i recanatesi (Clarisse, ex. Mattatoio, parcheggio Bocciofila e casa custode stadio Tubaldi), effettuate all’ultimo momento (nel 2007 all’ultimo giorno dell’anno), alcune senza aste pubbliche ed in sordina, bilanci ai quali noi abbiamo votato contro.
E’ bene che qualcuno cominci ad accorgersi che quello che noi abbiamo sempre detto in consiglio comunale era reale, che ci siano ex esponenti della maggioranza che, entrando nei fatti e negli atti, si accorgano che ciò che dicevamo era fondato. Ci auguriamo che anche altri consiglieri di maggioranza abbiano il coraggio di dire in pubblico quello che dicono in privato, che “i soldi non ci sono”, spulcino i bilanci e si guardino intorno per vedere che qualcosa effettivamente non torna.