Il
rapporto tra cultura e sviluppo economico non è certo la scoperta dell’acqua
calda. Cultura ed economia sono due mondi da sempre strettamente legati l’uno
all’altro. Ma solo negli ultimi anni si è rafforzata l’idea secondo cui il
rapporto di causa-effetto tra, cultura e sviluppo economico, può considerarsi
vero anche all’inverso, intendendo dunque la cultura come elemento capace di
creare nuova ricchezza. Paradossalmente questa consapevolezza oggi si
accompagna ad unadrastica diminuzione
delle risorse destinate alla cultura soprattutto da parte di Stato e Regione.
Anche il nostro Comune dunque, si è trovato a far fronte ad una crescita del
valore della cultura in termini di complessità e incidenza per il benessere
della comunità, in condizioni di sempre maggioreresponsabilità e criticità. L’identità di
Recanati, è il suo patrimonio culturale ed artistico. Il legame inscindibile
tra la città e la sua storia è talmente forte da non avere bisogno di essere
rimarcato. Purtroppo, il patrimonio di Recanatiè stato spesso vissuto come un problema, un limite, un ostacolo,
piuttosto che come ricchezza e come immagine di cui andare fieri ed orgogliosi.
Recanati, come tutte le città a vocazione turistico-culturale, è sottoposta a
sfide competitive senza precedenti. Sfide che derivano direttamente dal
processo di globalizzazione e che investono il suo ruolo di città di cultura e
di fulcro letterario. Sono sfide molto impegnative che saranno vinte solo se la
città saprà valorizzare, con un grande progetto moderno, coerente e
sostenibile,le risorse e le
potenzialità che derivano dalla sua identità, unica e profonda. La
globalizzazione si può governare positivamente solo con il rifiuto di ogni
logica di omologazione, di sradicamento delle identità e delle appartenenze e
questo vale anche per Recanati, dove il processo di modernizzazione deve essere
finalizzato non a negare, ma a rendere più forte una tradizione dai valori
universali. Non si è ancora trovata la giusta misura che possa rimuovere gli
elementi di negatività, facendo finalmente decollare il patrimonio storico,
culturale, architettonico e museale della città come un vero motore di
sviluppo. La nuova classe dirigente cheassumerà il compito e la responsabilità di guidare la città per il
prossimo lustro, sarà quindi obbligata ad essere ambiziosa negli obiettivi,
nella visione del futuro, nelle scelte strategiche e di posizionamento. Ciò
significa innanzitutto investire sull’identità di Recanati come importante
città di cultura e d’arte, valorizzando quella vocazione internazionale che è
iscritta nei suoi valori universali, nella sua dimensione di capitale della
poesia, della musica e dell’arte. Un progetto che coinvolga le migliori energie
ed i migliori cervelli disponibili ad un impegno per il bene comune eche reinterpreti Recanati come luogo di
stratificazione culturale e di fusione delle diversità di oggi, così come
accaduto nei secoli della sua storia. La salvaguardia e la valorizzazione del
patrimonio storico/culturale della città, avrà come obiettivo la riappropriazione
dell’identità e del senso di appartenenza dei cittadini e quindi di orgoglio e
di amore per la propria storia. Si tratta di una scelta strategica in favore di
una visione nuova della città e del territorio da parte dei suoi abitanti che
consolidi, specie nelle nuove generazioni, un interesse e un amore che sfoci
nel rispetto del proprio patrimonio, nell’attenzione al trasformarsi in senso
moderno, nell’apertura all’Europa.Impegniamoci
quindi a sgombrare il campo da un pessimismo generico e qualunquista che
coniugaritardi, emergenze contingenti,
debolezze strutturali e tramonti prossimi venturi con due certezze di fondo,
l’ottimismo della volontà che riteniamo essere dalla nostra parte ed il pessimismo
della ragione che è di casa altrove.