Il
restauro del celebre quadro del 1600 “Il riposo della sacra famiglia nella fuga
in Egitto”, detto anche La Madonna dell’Insalata, attribuito dal Sovrintendente
di Urbino Luigi Serra, nel 1916, e dal nostro illustre cattedratico
concittadino Patrizi, nel 1917, al Caravaggio, è terminato.
Ne da
notizia il dott. Sergio Beccacece che ricorda anche come nei prossimi giorni il
quadro verrà ricollocato nella Cappella Flamini della Chiesa di Santa Maria di
Loreto dei Cappuccini di Montemorello.
“La
notizia - afferma Beccacece - sarà accolta certo con piacere dalla popolazione
e dai turisti che potranno ammirare il quadro in tutto il suo rinnovato
splendore già forse in settimana. Purtroppo essa si accompagna a quella ben più
triste, per i credenti e non, della decisione della gerarchia generale
cappuccina di sciogliere la comunità recanatese esistente da quattro secoli. Un
altro pezzo di storia, di cultura, di religione è giunto alla fine. La
deliberazione diverrà operativa già forse entro l’autunno prossimo. Sconcerta
l’osservazione di come la città sia sempre più ricca di sportelli bancari e di
attività industriali, anche di fama internazionale, e decada moralmente sempre
più”.
La nota
di Sergio Beccacece, direttore del corso Storie e Personaggi recanatesi presso
l’Università di Istruzione Permanente di Recanati, prosegue con allegata la
lettera inviata al Santo Padre il 25 giugno 2007, nella quale espone la
situazione del convento dei Cappuccini a papa Benedetto XVI. “Santità, come
direttore di un corso dell’Università e membro del Comitato per la Permanenza
dei Cappuccini a Recanati mi permetto di rappresentare brevemente la vicenda
della presenza Francescana a Recanati. Un tempo esistevano in città cinque
conventi, due femminili – delle Clarisse e delle Cappuccine – e tre maschili.
Il convento dei Minori Conventuali fu fondato nel XIII secolo, vivo S.
Francesco, che, secondo la tradizione, vi soggiornò. In esso per un periodo
svolse la sua missione religiosa anche il futuro Sisto V. Quello dei Minori
Conventuali, voluto dal grande Vescovo Nicolò delle Aste e dal popolo, fu
fondato nel 1450 ed ospitò più volte San Giacomo della Marca. Il convento dei
Cappuccini, l’unico rimasto, voluto dai magistrati e dai cittadini, fu fondato
nel 1616 su un terreno donato dai familiari del Vescovo recanatese Riccabella.
All’interno della chiesa sono conservate pregevoli opere d’arte, tra le quali
“Il riposo della fuga in Egitto”, la cui attribuzione al Caravaggio è oggetto
di ricerca anche da parte di questa Università. Il Convento, ricco di memorie
Leopardiane e da sempre centro di aggregazione sociale e giovanile, rischia la
chiusura. La prego di considerare con benevolenza la permanenza, specie in
un’epoca di grave crisi della società, dei Cappuccini a Recanati nel loro
convento nelle forme e nei modi stabiliti dalle legittime gerarchie, per i
valori religiosi, culturali e storici sinteticamente espressi”.