L’amministrazione comunale di Recanati, d’intesa con la Fondazione  “Giacomo Brodoloni”, ricorderà domani mattina la figura di Giacomo Brodolini, sindacalista e parlamentare socialista, che da Ministro del Lavoro è stato l’ispiratore ed il promotore dello Statuto Dei Lavoratori. Una cerimonia si terrà appunto domenica alle 10.30 al civico cimitero alla tomba dell’uomo politico con la deposizione di una corona di fiori alla presenza di autorità e cittadini.

Alle 11 invece, nella sede comunale, saranno annunciate le manifestazioni che nel 2009 ne ricorderanno il 40° della scomparsa. giacomo_brodolini.jpg

Giacomo Brodolini fu nel 1968 il Ministro del lavoro al quale si devono pur nel breve periodo del suo dicastero una serie di riforme concrete in difesa dei diritti dei lavoratori. In soli sei mesi riuscì ad avviare una serie di riforme sociali molto importanti: il superamento delle "gabbie salariali", la prima organica riforma previdenziale, provvedimenti di riforma del collocamento (per abolire il sistema del "caporalato", ovvero l'odioso mercato di piazza della manodopera)

il risanamento del sistema mutualistico, un progetto di legge per la libertà sindacale e la tutela dei diritti dei lavoratori nei luoghi di lavoro.

Alla vigilia della sua partenza per Zurigo, dove si sarebbe sottoposto ad un disperato intervento chirurgico, e da dove non sarebbe più tornato, Brodolini riuscì con grande lucidità a fare approvare dal Consiglio dei Ministri lo Statuto dei lavoratori, ancora oggi punto di riferimento delle discussioni circa i diritti fondamentali di chi lavora.

La vita

Giacomo Brodolini nacque a Recanati il 19 luglio 1920. Studia a Bologna nel '38-' 39, dove conseguì la licenza liceale. Allo scoppiare della guerra venne chiamato alle armi, partecipando come ufficiale di complemento alle campagne di Albania e Grecia. Rimpatriato, venne inviato in Sardegna, dove rimase fino all'armistizio dell'8 settembre 1943. In Sardegna conobbe Emilio Lussu e altri esponenti del Partito d'Azione, al quale aderì nel '46. Sempre nel '46 si laureò in lettere a Bologna su Gustavo Modena, singolare figura di patriota-attore. In breve tempo Brodolini divenne uno dei più prestigiosi dirigenti del Partito d'Azione nelle Marche.

Allo scioglimento del Partito d' Azione, nel 1947, aderì al partito socialista insieme alla componente di Riccardo Lombardi ed Emilio Lussu. Il suo intenso impegno politico lo portò un anno dopo alla carica di segretario provinciale dei socialisti ad Ancona, e alla fine del 1950 lo condusse a Roma, dove fu eletto segretario nazionale della Federazione lavoratori edili della Cgil. Alla guida della Fillea rimase fino al 1955 quando fu nominato vice segretario della Cgil (con Di Vittorio segretario generale).

Nel 1960 Brodolini decise di passare all'attività di partito, nel quale fu eletto nel 1963 vicesegretario. Nel 1968, all'unificazione di Psi e Psdi, Brodolini divenne vicesegretario di questa aggregazione fino all’incarico di ministro del lavoro tra le fila del secondo governo Rumor (1968).

Alla morte di Brodolini, l' 11 luglio 1969, il Presidente della Repubblica gli conferì una medaglia d'oro al valor civile con la seguente motivazione:

"Esempio altissimo di tenace impegno politico, dedicava, con instancabile ed appassionata opera, ogni sua energia al conseguimento di una più alta giustizia sociale, dando prima come sindacalista, successivamente come parlamentare e, infine, come ministro per il lavoro e la previdenza sociale, notevolissimo apporto alla soluzione di gravi e complessi problemi interessanti il mondo del lavoro. Colpito da inesorabile male e pur conscio della imminenza della sua fine, offriva prove di somma virtù civica, continuando a svolgere, sino all’ultimo, con ferma determinazione e con immutato fervore, le funzioni del suo incarico ministeriale, , in una suprema riaffermazione degli ideali che avevano costantemente ispirato la sua azione".