di Rosilio Gubinelli,  Presidente del Circolo della Libertà di Recanati

Bisogna riconoscere ai nostri amministratori i loro meriti. Fra questi,in primo luogo,un lodevole senso del risparmio, dote fondamentale in chi deve gestire denaro pubblico per opere di evidente utilità collettiva. Basta guardare alle strade cittadine: sono un esempio lampante della saggia lungimiranza della pubblica amministrazione. E’ vero, sono scalcinate e piene di buche tanto che, se ne eviti una, finisci inevitabilmente in quella vicina, ma non sistemarle consente un doppio vantaggio: si risparmia non solo la spesa dell’intervento, ma anche quella dell’acquisto di dissuasori di velocità: le strade,così come sono, costituiscono un ottimo dissuasore di velocità.

Senza contare i vantaggi per un settore del lavoro cittadino: elettrauto, carrozzieri e meccanici in genere, categorie che devono essere grate all’amministrazione cittadina per il lavoro loro garantito.

Forse i pedoni che devono destreggiarsi per i ciottoli sconocchiati del centro non sono altrettanto contenti, ma, si sa, non si possono far contenti tutti. Certo, lo stato delle strade non è un bel biglietto da visita per la città; in compenso  è un utile segnale identitario. Infatti chi ritorna da altre località di notte in auto non ha bisogno di cartelli per sapere che è arrivato a Recanati: ai primi sobbalzi sa di essere a casa.

Il 23 giugno il Tg di Canale 5 ha dato notizia della statistica relativa alle città con il maggior numero di strade disastrate e fornite di buche: in testa c’è Roma; ma i compilatori della statistica sono stati a Recanati? Non c’è dubbio che siamo stati scippati del primato.