Tentato
omicidio, violenza sessuale e lesioni nei confronti della sua compagna. Un
castello accusatorio pesantissimo quello di cui deve rispondere un giovane
marocchina residente a Montecassiano, ormai da tempo domiciliato a Recanati.
Davanti agli occhi del nordafricano, ieri pomeriggio, si sono spalancate le
porte del carcere di Montacuto. A ordinare l’arresto è stato il giudice per le
indagini preliminari di Macerata, Claudio Bonifazi, che ha accolto la richiesta
della procura. A fare scattare le manette ai polsi dell’indagato - A.F., 31
anni - sono stati i carabinieri della stazione di Porto Recanati, che avevano
effettuato le indagini.
Secondo l’ipotesi accusatoria il marocchino avrebbe più volte picchiato la
donna (un’italiana di 27 anni residente a Recanati). Inoltre l’avrebbe anche
costretta ad avere rapporti sessuali. In un’occasione, a seguito del rifiuto di
lei, l’uomo sarebbe andato su tutte le furie. Avrebbe afferrato il collo della
compagna, cercando di strangolarla. Da qui la contestazione - pesantissima -
dell’ipotesi di reato di tentato omicidio. Le risultanze investigative dei
militari dell’Arma di Porto Recanati, guidati dal maresciallo Giuseppino
Carbonari, sono state condivise dal magistrato titolare dell’inchiesta, che a
sua volta ha chiesto al gip Bonifazi l’arresto di A.F.. E così i carabinieri
della cittadina rivierasca, in collaborazione con i colleghi della stazione di
Recanati, ieri pomeriggio, alle 16 in punto, sono entrati in azione. Il
marocchino si trovava nei pressi di piazza Leopardi. Le forze dell’ordine lo
hanno bloccato e arresto. Senza problemi. I fatti contestati (diversi gli
episodio finiti sotto la lente della procura della Repubblica presso il
tribunale di Macerata) sono diversi. Tutti compresi in un periodo di tempo di
circa un anno e mezzo.
Atti di violenza che sarebbero stati effettuati sia all’interno delle mura domestiche
che fuori. Al momento, della delicata vicenda, non sono emersi ulteriori
particolari. Di certo c’è che l’indagine è partita a seguito di una denuncia
della giovane recanatese, che stufa delle continue angherie ha raccontato tutto
agli inquirenti. Immediatamente sono iniziati gli accertamenti coordinati dalla
magistratura.
Tassello dopo tassello il pm è riuscito a ricostruire l’accaduto. E una volta
ritenuto di avere in mano elementi tali da giustificare la richiesta di una
misura cautelare, ha trasmesso un rapporto al giudice, che ha dato il suo
assenso.
La notizia dell’arresto di A.F. ha letteralmente fatto tirare un sospiro di
sollievo alla donna, la cui famiglia a Recanati è particolarmente conosciuta.
L’indagato è difeso dall’avvocato Massimo Pistelli.