Orbene, l’autorità giudiziaria, ha confermato la richiesta di archiviazione già formulata dal Pubblico Ministero Dott. Siddi, ed escluso il reato per cui indebitamente i signori Fabio e Roberto Buschi sono stati denunciati, negando che le foto rivendicate rappresentino opere d’arte. Infatti, si legge nella motivazione del provvedimento di archiviazione che “gli scatti incriminati ritraggono momenti della vita sociale e professionale del famoso tenore Beniamino Gigli, gloria e vanto della comunità locale, i cui aspetti non trascendono in modo peculiare l’esistenza del grande artista, indubbiamente speciale rispetto alla normalità dei consociati me che, nei frammenti immortalati, rispecchiano il suo normale percorso umano; né le effigi incriminate evidenziano particolari innovazioni sotto il profilo della tecnica fotografica e comunque tali da evocare suggestioni che vadano al di là del significato intrinseco delle scene di vita raffigurate.”
Per i signori Buschi – difesi dall’Avv. Michele Moretti ed in sede di udienza assistiti dall’Avv. Noemi Mogliani, entrambi di Recanati - si conclude in maniera positiva la vicenda giudiziaria che in questi mesi ha, profondamente ed in maniera ingiusta, offeso la loro encomiabile reputazione commerciale, a causa della diffusione sulla stampa locale (dove sono stati addirittura additati come dei “ladri”) di notizie oggi smentite dall’autorità giudiziaria, la quale, decidendo in tempi da record, non ha ritenuto necessario disporre ulteriori indagini, tanto essendo evidente l’assenza del diritto d’autore su fotografie liberamente fruibili.
I Sig.ri Buschi sin dall’inizio della vicenda hanno sempre ribadito con veemenza che le fotografie in questione sono ben lontane dal costituire opere d’arte ed ora, visto che il provvedimento di archiviazione ha accolto le loro ragioni, non mancheranno di adire l’autorità giudiziaria per essere risarciti del danno patrimoniale ed all’immagine derivato ad essi dalle ingiuste e calunniose acclamazioni del Sig. Walter Mandolini.