Di Fausto Paesani, presidente Comitato Pro Ospedale di Rete

Il   Comitato  Pro  Ospedale  di  Rete,  che  si  avvale  anche  della collaborazione  di  un  gruppo  di Ingegneri, Architetti e di studiosi della  viabilità  e  dello  sviluppo del territorio marchigiano, preso atto  con soddisfazione della decisione presa il giorno 30 maggio u.s.
dai  Dirigenti  della  Regione  Marche,  nonché  dai  Sindaci  e dagli Amministratori presenti in rappresentanza dei Comuni del comprensorio, interessati  al nuovo Polo Ospedaliero che accorperà anche l'INRCA, ha affrontato  anche  le  problematiche relative alla viabilità. In primo luogo  il Comitato ritiene necessario far sì che i cittadini di Ancona possano  raggiungere  il  sito  in  tempi ragionevolmente brevi (15~20minuti)  e  ciò  è  possibile  sia rivedendo la viabilità esistente in territorio osimano (via San Giovanni), sia realizzando nuovi tratti di
strada  che  proseguendo  dal  rettilineo  della Baraccola, bypassando Osimo  Stazione,  permetterebbero  di  raggiungere  in  tempi brevi la località  di San Sabino. La suddetta nuova arteria, che tra l'altro si viene  a trovare sulla direttrice Ancona-Macerata, non ha necessità di
gallerie o di impegnative, quanto costose, opere infrastrutturali, dal momento  che  dovrà  superare  pendenze  di  modesta  entità  e  potrà svilupparsi  prevalentemente  a  fondo  valle,  con  limitato  impatto ambientale.  Per  quanto  riguarda  il  comprensorio maceratese, da un
esame  dei programmi in tema di viabilità, sia da parte delle Province di Ancona che di Macerata, nonché della Regione Marche, si ritiene che il  raggiungimento  del  nuovo Polo, rispetto alla situazione attuale, verrà  alquanto  agevolato.  Infatti  stanno  per iniziare i lavori di ampliamento  della  Valmusone, così come quelli di collegamento con la zona  Squartabue di Recanati, che permetteranno alla città leopardiana di raggiungere il nuovo e moderno complesso Ospedaliero utilizzando la Provinciale   105  Recanati-Osimo  fino  alla  Provinciale  Valmusone. Percorrendola  per  un  breve tratto, tramite ampliamento delle strade già   esistenti,  permetterebbe  di  raggiungere  il  nuovo  complesso ospedaliero  con  tempi  di percorrenza massimi di circa 15 minuti. In  alternativa Recanati potrà utilizzare il nuovo svincolo di Squartabue. La  novità  più  interessante  in  tema  di viabilità del comprensorio maceratese  è  costituita  dalla  realizzazione  a  breve dell'arteria intervalliva  denominata  "La  Mezzina",  che permette il collegamento della zona Squartabue di Recanati, e quindi la Valmusone, con Chiarino per poi innestarsi sulla futura autostrada da realizzarsi a fianco del fiume  Potenza, anch'essa di ormai certa realizzazione, che all'uscita di  Porto  Potenza  Picena  porterà  allo svincolo di Villa Potenza, e quindi  a Macerata ed al suo entroterra. E' opportuno precisare che la strada  intervalliva  (Mezzina)  proseguirà  per  Montecosaro e Fermo, rendendo   molto   più   agevole  raggiungere  San  Sabino  di  Osimo, accorciando  i  tempi  di  percorrenza,  anche  da parte dei Comuni di Montelupone,  Potenza  Picena  e  Porto Potenza Picena. Attualmente la viabilità  del  comprensorio  in  certi  orari  risulta  essere un po' "convulsiva",  ma con gli interventi in fase di realizzazione, vedi il potenziamento  della  Valmusone,  la  realizzazione della "Mezzina" ed altri  già  previsti,  nonché  ulteriori  interventi  che  si potranno prevedere  e  realizzare,  i  cui  costi  non  saranno esorbitanti, in aggiunta  alla  concreta  possibilità  di  convogliare  una  parte del traffico  dalla  ruota  gommata  alla "strada ferrata", realizzando le "Metropolitane di Superficie", previste sia a nord che a sud del nuovo Polo  Ospedaliero,  faranno    che gli oltre 150.000 utenti potranno agevolmente  raggiungere  il  nuovo  Polo Ospedaliero di San Sabino di Osimo.  Per  ultimo non si può non ricordare che molti lavori sono già stati  realizzati,  vedi  il  primo  piano di quello che sarà il nuovo Ospedale  di  San Sabino, oltre ad altre costose opere di sistemazione dell'area.  Per  quanto  sopra  è  quindi assolutamente necessaria una rapida  ripresa  dei lavori ed un'altrettanto rapida loro ultimazione, almeno  del primo lotto, per far sì che le legittime aspettative degli oltre  150.000  cittadini  di  un'area metropolitana vasta non vengano ulteriormente disattese.