Nota del Gruppo Consiliare PD

Un "modello Recanati" da esportare in Provincia e in Regione? Che brividi! Se questo modello esiste, non è certo sinonimo di efficienza, di sana amministrazione, di servizi ai cittadini, di trasparenza, di coerenza politica. Da tanti anni vediamo a Recanati il contrario di una sana amministrazione: bilancio dissestato, vendita di quasi tutto il patrimonio pubblico, aumento continuo di tasse e tariffe, smantellamento della struttura comunale, servizi carenti, spese eccessive per feste, festicciole e ricevimenti di graduati. Tutto ciò avviene in una città abbandonata a se stessa: centro storico ko, strade abbandonate ( adesso alcune di queste verranno sistemate in previsione della campagna elettorale della prossima primavera, creando nuovi buchi di bilancio), vigili urbani che si vedono in giro solo per fare multe (come se non bastassero le migliaia del semaforo Romitelli), deludente manutenzione del verde, incomprensibili guerre di religione contro l'associazionismo sociale e culturale, contenziosi continui anche con privati per la gioia degli avvocati amici che collezionano parcelle su parcelle. Che bel modello! Ci chiediamo se questo modello si estenda anche all'ambiguità e al trasformismo politico, alla collezione di poltrone e di ricchi assegni mensili, all'accentramento nelle mani di una sola persona di assessorati e presidenze varie (oltre ad importanti onoreficenze che vengono comunicate tra squilli di tromba sulla stampa). Ci chiediamo, infine, se il collante di questo modello siano le situazioni a carattere urbanistico che hanno portato un consigliere uscito dalla maggioranza a denunciare pubblicamente una "questione morale", abilmente sottaciuta dall'amministrazione mentre i riferimenti erano circostanziati e sono emersi anche in consiglio comunale.