Di Luca Marconi

Cari amici, care amiche, ho voluto attendere qualche settimana in più prima di scrivere di nuovo qualcosa che riguardasse le elezioni politiche, anche per avere il necessario distacco temporale ed emotivo. La prima considerazione è che l'UDC esiste ancora elettoralmente e come gruppi parlamentari; vista la scomparsa di socialisti, destra e sinistra comunista non è cosa da poco, anche perchè resistere al centro dove i due partiti maggiori tendevano a convogliare è stato durissimo. Personalmente mi sento onorato di aver concorso a questo risultato nella scomoda posizione di candidato al Senato e con me credo che debbano nutrire lo stesso sentimento le migliaia di attivisti che hanno combattuto, con cuore sincero, questa bella battaglia nella quale abbiamo creduto fino in fondo.

La seconda considerazione riguarda la realtà di una nuova classe dirigente che può emergere sulla spinta del nuovo elettorato che ha votato l'UNIONE DI CENTRO. E' evidente che non siamo più gli stessi di prima. Questo necessiterà un totale ripensamento della vita e dell'organizzazione del futuro partitoche che dovrà fondarsi su chi ci crede e su un popolo, cioè avremo bisogno di  una forte motivazione ideale dei dirigenti e dei rappresentanti eletti perchè un nuovo popolo si riaggreghi intorno allo SCUDO CROCIATO.

La terza considerazione riguarda i contenuti e i programmi. E' chiaro a tutti, per le scelte da loro stessi fatte, che PDL e PD non saranno partiti connotati dalle grandi questioni etiche care ai cattolici. Forse diventeranno partiti moderati, forse anche buoni partiti di governo, ma senza caratterizzazione ideale: due partiti liberali-radicali, uno di tradizione di sinistra e l'altro di destra, ambedue con forti presenze laiciste e socialiste. Ma sarà comunque necessario che i cattolici che vogliono stare in politica in quanto tali, che non si accontenteranno di qualche briciola di cristianità, ma che vogliono presentare l'integralità di un progetto politico ispirato alla fede, dovranno toccare ogni aspetto della vita sociale e quindi non soltanto le materie eticamente sensibili. Tutto ciò per evitare un ghetto nel quale anche la grande politica vorrebbe confinare il Cattolicesimo Sociale "concedendoci qualche accomodamento" sulla famiglia o sulla 194 e sull'embrione.

In realtà dovremo vigilare con grande attenzione, coraggio e libertà. Quindi avremo bisogno delle necessarie professionalità, di giovani e attivisti motivati, di distacco reale dal potere per non essere acquistati da chi pensa di tacitare le coscienze con qualche quota dello stesso.

E' una sfida immensa che si presenta ai cattolici italiani dopo quasi cento anni, da quando Don Luigi Sturzo avviò l'esperienza di un partito che fosse il naturale riferimetno dei cattolici. Le condizioni storiche e culturali sono profondamente diverse, ma la sfida contiene l'identico carattere: ha senso e valore la presenza organizzata dei cattolici nella politica?! C'è chi ritiene decisamente inopportuno, ingombrante e antistorica una simile scelta. Personalmente invece, sento questa scelta profondamente giusta, anzi più necessaria di cento anni fà, perchè la nostra società è più atea, più materialista e più disperata di quella in cui vivevano i primi popolari italiani.

Attendo risposte su questo argomento e vostre indicazioni e suggerimenti. E' un tempo bellissimo, un tempo santo, un tempo gravido di responsabilità. Qualcuno fra voi vuole raccogliere la sfida in piena libertà e dedicare se stesso per questo progetto?

Io sono a vostra disposizione e so fin d'ora che non sarò solo. Con amicizia e affetto.