“In
questo 1° maggio 2008, il film Morire di lavoro, viene proiettato in molte
città italiane e questo è per me motivo di grande orgoglio come per tutti
coloro che il film rappresenta: i familiari dei lavoratori morti, le madri, le
vedove, gli orfani, e tutti i lavoratori italiani e stranieri che operano in
Italia. La speranza è che la forte emozione che il film trasmette riesca a
far comprendere l’urgenza con la quale si deve intervenire per garantire il
rispetto della legalità nei luoghi di lavoro, per attivare un
processo doveroso che porti il nostro paese a maturare una forte cultura del
lavoro e della sicurezza. Nelle prossime
settimane continuerò ad accompagnare il film in Italia e il 15 sarò a Recanati
per la proiezione prevista in città. Buon 1° Maggio a tutti”.
Il film
di Daniele Segre ,“Morire di lavoro”, è dedicato alle vittime sui luoghi di
lavoro.
Il film, realizzato nell’ambito della campagna sulla sicurezza sul lavoro,
raccoglie le testimonianze dolorose dei parenti di persone decedute nel settore
delle costruzioni. La pellicola è il frutto di un paziente lavoro girato tra
aprile e novembre 2007 nelle regioni Lazio, Campania, Lombardia e Piemonte.
“Morire di lavoro” è un susseguirsi di volti di muratori e delle loro mogli e
madri che li hanno visti uscire di casa per non ritornare mai più; un film
inchiesta che racconta cosa significhi fare il “mestiere” ma anche la paura, la
sicurezza che manca, la precarietà, il lavoro nero, il caporalato. Ci si trova
dinnanzi ad una realtà che spazza via le differenze geografiche e che lega
l’Italia da nord a sud.