Molta gente ha rilevato l’assenza dell’amministrazione comunale e della banda e si è unita strada facendo, solidarizzando con il nutrito gruppo.
Sotto i loggiati del comune, sulla lapide “tagliata” dei nomi, Naide Papetta (compagna di Franco Cingolani, comandante partigiano), e Giulietta Spadellini, famiglia di antifascisti e perseguitati politici, hanno posto un mazzo di fiori.
Il presidente
dell’ANPI ha ricordato prima il sacrificio di Bebi Patrizi a Montalto e il grande
attivismo nelle fila della Resistenza di tanti recanatesi, ponendo l’accento
sulla vicenda dela lapide tagliata e privata dei nomi degli undici recanatesi riconosciuti
caduto nella Lotta di Liberazione, il cui mancato ripristino sa ancora di
scandalo.