Il nuovo
Parlamento sarà senza esponenti dell’ormai anacronistica sinistra radicale. Gli
elettori italiani hanno deciso d’improvviso che un capitolo lungo 90 anni è
finito e chi non se n’è accorto perde terreno. Non c’è più un solo comunista
dichiarato in Parlamento ed i verdi esistono solo tra gli ortaggi. Ammaina
bandiera quindi, per la falce e martello ed aria da cataclisma tra chi,
definendosi difensore di operai, contadini e pensionati ha votato la
finanziaria“Schioppa-Visco” che ci ha
reso tutti più poveri. Una sinistra professorina, acculturata e vippaiola,
sempre con la puzza al naso ed accessoriata Prada che di sinistra ha sempre
meno ma che coltiva sempre più, le caratteristiche culturali di un movimento
elitario,fatto da gente che parla un
linguaggio cifrato che gli “altri” non possono capire.Una sinistraincapace di confrontarsi con gli italiani per quello che sono e non per
quello che si vorrebbe che fossero. Ci dispiace per uno solo, per Bertinotti
che ci piaceva per i suoi toni pacati e l’erre moscia. Addio Presidente. Quando
Berlusconi faceva scrivere sui manifesti elettorali “Presidente operaio” e
quando Bossi parlava di una Lega, forza dei lavoratori, gli intelligentoni di
Anno Zero e tutta la paccottiglia intellettuale che li accompagna, dileggiavano
e sfottevano, ora piangono amaramente, cercando di decifrare quel 3 per cento
che si sono ritrovati in mano.Con
Berlusconi, Fini e Bossi ci sono operai, artigiani, agricoltori e piccoli
imprenditori. C’è chi ha ancora voglia di fare piccola impresa, di sfidare il
mercato e soprattutto gli sportelli bancari dal braccino corto e dalla lingua
velenosa del “quando rientri ?” e non campare nei salotti buoni della finanza
d’alto bordo. La verità è che ormai in Italia, appartenere alla sinistra radicale
è diventato sinonimo di snobismo politico. Gli sguardi di sufficienza ed i
sorrisi di compatimento, hanno portato questo mondo politico ad una sconfitta
elettorale senza precedenti. Con questa debacle, crolla inoltre il mondo
dell’ambientalismo fallocco di Pecoraro Scanio e dei suoi sodali. Eppure per la
vergognosa emergenza della monnezza campana, hanno omertosamente soffocato per
anni il problema, all’interno dell’allegra ex combriccola governativa nazionale
e regionale. Hanno anche proditoriamente taciuto ai napoletani, per paura di
essere linciati, l’inverosimile alzata d’ingegno di aver elargito più di 30
milioni di euro al Libano ed altri 6 all’Angola, perrisolvere il problema della loro raccolta
differenziata dei rifiuti !!. Forse Pecoraro Scanio, ex ministro del no e
ritenuto tra i maggiori responsabili del “disastro monnezza”, rimpiangerà la
scelta fatta da Mastella che, per evitare l’umiliazione delle urne, non si è
nemmeno presentato alle elezioni. Di sicuro non è più credibile un modello
ambientalista proposto da chi sogna l’atollo incontaminato della Miscronesia
senza rinunciare ad una impeccabile copertura del cellulare, di internet, o
all’aria condizionata ed alla barca a motore da 1000 cavalli. Verdi e sinistra
radical-chic, passati dai colori dell’
arcobaleno a quelli del tramonto, sono rimasti sepolti da tutti i loro no,
noebla bla bla. D’altra parte, come pretendere di conquistare la fiducia
degli italiani quando si porta stampata in faccia l’espressione finto-bonaria
di un Alberto Sordi nell’indimenticabile parte del Marchese del Grillo: “ Io
so’ io, voi non siete un cazzo ”. Alla fine però, è la storia a dimostrarlo, il
popolo si ribella.