Si è tenuta una nuova udienza davanti al Gup Maria Ercoli per il processo che vede imputato con l’accusa di omicidio colposo Marco Rossi, medico in servizio al Pronto Soccorso del “S. Lucia” il 6 ottobre del 2003, giorno a cui si riferiscono i fatti contestati, quando morì il recanatese Alessandro Mancinelli, 78 anni.

Per  l’accusa, sostenuta ieri dal pubblico ministero Andrea Laurino, l’imputato non avrebbe diagnosticato tempestivamente l’aneurisma che il giorno dopo avrebbe causato la morte del paziente.

L’avvocato Elisabetta Smigliani, che assiste i familiari della vittima, ha chiesto di sentire i periti del giudice (il professor Piergiorgio Fedeli e il primario di chirurgia vascolare di Perugia, Giammario Giustozzi) e il consulente di parte, per avere chiarimenti sui lavori peritali.

I risultati degli accertamenti sembrerebbero ridimensionare la tesi accusatoria, non ritenendo la morte di Mancinelli direttamente riconducibile a colpe del medico del pronto soccorso dell’ospedale di Recanati, ma i familiari pretendono chiarimenti.