RECANATI – 40 anni fa, con una legge di riordino del sistema samitario sui territori, una parte dei beni degli IRCER, quelli compresi nell’istituzione di beneficenza denominata Opera Pia Ospedale S. Lucia, vennero espropriati all’ente per entrare a far parte (insieme ad un discreto numero di dipendenti), prima dell’Ente Ospedale S. Lucia, poi, ultimo passaggio all’allora USL.
Le motivazioni, basate sull’applicazione di una legge nazionale, erano quelle di addivenire ad un miglioramento dei servizi ospedalieri sul territorio acquisendo beni immobili per ampliare le strutture.
Ora il Consiglio di Amministrazione degli IRCER ha deciso di dare mandato ad un legale per verificare se quell’esproprio sia decaduto non essendo stato legittimato dal miglioramento, tantomeno mantenimento dei servizi ospedalieri. Di conseguenza gli IRCER rivogliono indietro i beni dell’Opera Pia “S. Lucia” quantomeno un risarcimento.
L’annuncio è stato dato dal presidente degli IRCER, Sergio Beccacece, nel corso dell’assemblea promossa dagli stessi IRCER sul destino dell’ospedale che non ha visto una grande presenza di cittadini nonostante l’importanza dell’argomento.
Erano presenti tra l’altro il consigliere regionale Enzo Marangoni ed il sindaco Francesco Fiordomo, il presidente della commissione sanità, Antonella Mariani.
il sindaco ha assicurato che il dipartimento materno infantile non chiuderà a fine dicembre e che l’amministrazione comunale è disposta a ragionare con la Regione solo su un piano sanitario condiviso e non imposto a Recanati a vantaggio di altri. Il primo cittadino ha anche nuovamente invitato la Regione a far partire veramente l’attività prevista di chirurgia a ciclo breve.