Di Massimiliano Grufi, Presidente Consiglio Comunale
RECANATI - Il 4 novembre del 1918 aveva termine il primo conflitto mondiale, ulteriore tappa verso il completamento dell'Italia unita.
Come ogni anno, nella veste di Presidente del Consiglio Comunale di Recanati, sono onorato di rendere omaggio a tutti coloro che sono caduti per costruire un'Italia libera, democratica e solidale. Molti sono i giovani che, anche recentemente, hanno perso la vita mentre assolvevano il proprio compito nelle missioni di pace.
Il loro ricordo, come quello dei nostri avi, ci deve indurre a non desistere nel nostro impegno, a raccogliere le forze ed unificarle verso un unico traguardo, quello dell’unità nazionale e della costruzione di una società pacifica. Solo tale comune intento potrà permetterci di onorare la memoria dei ragazzi deceduti nel fiore della vita.
L’attuale situazione di crisi globale che investe ogni singolo Stato ci richiama ad un profondo senso di responsabilità, poiché ad essere messo in discussione non è solo il sistema economico e sociale, ma anche quello democratico, essendo la democrazia una condizione non eterna che proprio dai precedenti elementi, seppure non solo da quelli, trova le ragioni della propria esistenza. Nessun paese libero e democratico può dunque sottrarsi al dovere di contribuire alla stabilità e alla sicurezza nazionale e ancor prima della comunità internazionale della quale fa parte o con la quale almeno intrattiene rapporti.
Le Nazioni Unite, l'Alleanza Atlantica, l'Unione Europea sono interpreti e strumenti operativi di questo dovere condiviso. Ecco perché oggi è ancora più importante assumere un atteggiamento responsabile verso il proprio Paese e nel contempo verso la comunità internazionale.
E’ doveroso evidenziare come questo senso di responsabilità sia più sentito nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
In ogni angolo del nostro Paese abbiamo visto sventolare i colori della bandiera italiana, da nord a sud, senza distinzioni e con un ritrovato amore verso la propria terra. Dobbiamo essere convinti che un sentimento d’amore accompagnato da un forte senso civico, soprattutto delle giovani generazioni, possa ridare speranza nel futuro. Quella speranza che recuperiamo quando osserviamo i tanti soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri operare nelle aree di crisi con perizia, abnegazione ed entusiasmo. Il loro impegno e la loro professionalità ci permettono di guardare con maggiore ottimismo verso un mondo più stabile, pacifico e sicuro.
Siamo orgogliosi di quanto loro fanno ogni giorno, per il nostro paese e per il bene della comunità internazionale.
Allo stesso modo, voglio rivolgere un sentito ringraziamento a tutte le forze armate che garantiscono la sicurezza del nostro territorio. Il loro impegno rappresenta un esempio per noi tutti, la sentita testimonianza dell’amore per il nostro Paese.
Dobbiamo essere convinti che solo dalla collaborazione tra le istituzioni, ma prima ancora tra i cittadini e tra questi e le prime, possa realizzarsi quello spirito unitario di cui, a distanza di 150 anni dall’Unità d’Italia, abbiamo profondamente bisogno. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l'Italia.