RECANATI - Il gruppo si chiama “Aiutiamoli noi” e in poche ore ha superato le 1800 adesioni su Facebook. L’iniziativa parte dal movimento politico culturale “Su la Testa” che vuole mettere in atto una serie di concrete iniziative (alcuni suggerimenti sono stati già postati dagli iscritti al gruppo) per aiutare la famiglia Amichetti (ce ne siamo occupati anche noi), con un disabile in casa, costretta a lasciare la propria abitazione per gli effetti dell’alluvione del marzo scorso.crollo

Si legge sul profilo del gruppo .. “ Marzo 2011: Recanati alluvionata e 3 famiglie recanatesi evacuate. La casa della Famiglia Amichetti cede sin dalle fondazioni: crepe lunghe metri e larghe parecchi cm.. Casa da demolire. Lo Stato non da aiuti; la Regione neanche; il Comune dice che è un danno "privato" e non può contribuire direttamente... La famiglia Amichetti, recanatese come noi, da mesi e mesi gira ed errabonda tra amici e parenti senza uno straccio di speranza ancora all'orizzonte. Se nessuno li aiuta ... : AIUTIAMOLI NOI!”

C’è chi ha proposto un grande concerto con le band locali per raccogliere fondi, oppure una mini tax sulle consumazioni al bar durante in grandi eventi cittadini e tante altre idee.

Sul già trafficatissimo blog interviene anche Sara Amichetti, una delle componenti la famiglia.

Amichetti sara“Ad oggi le cose stanno così: lo stato ha riconosciuto la calamità naturale ma non ha emesso nessun decreto attuativo, pertanto niente soldi né normative. Diversamente è accaduto alla Basilicata per cui sono stati finanziati 7 milioni di euro per la stessa identica calamità. Così la Regione Marche senza aiuto dallo stato non ha i mezzi per poter provvedere a coprire i danni stimati. In ultimo il comune: nota alquanto dolente purtroppo! Da parte dell'amministrazione non abbiamo avuto nessun tipo di appoggio: a fronte dell'ordinanza di sgombero e considerato il fatto che per altre due famiglie sono intervenuti con mezzi temporanei di sussidio, a noi non è stato riconosciuto neanche un contributo per l'affitto di un eventuale alloggio. Perfettamente al corrente delle difficoltà economiche dell'amministrazione, ci siamo sempre chiesti come sia possibile che non ci sia stato il modo di aiutare, almeno in minima parte, una famiglia in difficoltà (tra i componenti un portatore d'handicap e un cardiopatico). Al momento, quindi, si prospetta lo scenario di affrontare un intervento per ricostruire casa che si aggira attorno ai 250/300 mila euro di spesa, totalmente a ns carico (oltre all'affitto che stiamo sostenendo di ns tasca). Non ci sono né ci saranno (al 99%) fondi, non ci sono crediti agevolati, non c'è la possibiltà di usufruire di agevolazioni del punto di vista delle detrazioni fiscali: andando a demolire e ricostruire si perde anche la possibilità di recuperare il 36% previsto in caso di ristrutturazione, nonché l'iva al 4% anziché al 10%. Abbiamo svuotato completamente la ns casa per poter iniziare, speriamo a breve, la demolizione e stiamo cercando di recuperare tutto quello che possiamo riutilizzare. stiamo procedendo con i ns tecnici per trovare la soluzione meno onerosa per la ricostruzione. A parole sembrerebbe poco, in realtà ogni giorno sembra di scalare una montagna! Discorso a parte andrebbe fatto per la condizione psicologica che scaturisce da una simile situazione .... per sei mesi abbiamo vagato tra parenti/amici, con una sensazione di completo abbandono, indignazione e preoccupazione, oltre al dolore di perdere la propria casa! In qualche modo dobbiamo venirne fuori ...”.

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