RECANATI - Recanati è una delle poche città che “ricordi” la vittoria della flotta cristiana su quella turca. Un ricordo che fonda le sue radici nella notte dei tempi, quando in città arrivò la notizia del successo delle armate europee cui anche Recanati aveva contribuito allestendo una squadra navale di galere salpate dal Porto.
La ricorrenza, che pochi collegano a questo evento, è la Madonna della Vittoria, che la chiesa di San Domenico commemora la prima domenica di ottobre senza clamori anti musulmani, più semplicemente come un momento di devozione legato alla tradizione religiosa legata a quel fatto.
Negli anni ’30 Porto Recanati diede vita ad una sentita rievocazione (nella foto da archivio privato per gemtile concessione) visto che i remiganti di quelle galere erano del Porto mentre gli armati al comando del capitano Gigli di Recanati.
Nota dell’Ufficio stampa del Consigliere Regionale Enzo Marangoni, Libertà e Autonomia
Il 7 ottobre, ricorre il 440esimo della battaglia di Lepanto avvenuta il 7 ottobre 1571. E' un fatto importante sia sul spiano storico, poiché da esso si posero le fondamenta dell'attuale Europa, sia sul piano religioso visto che domenica scorsa, in tutte le chiese, si è festeggiata la Madonna della Vittoria. Al riguardo, pochi giorni fa, il consigliere regionale Enzo Marangoni di LIBERTA' E AUTONOMIA – NOI CENTRO ha sollecitato il Presidente della Prima Commissione Assembleare a mettere in calendario la discussione della Proposta di Legge n. 46 presentata il 6 ottobre 2010 – un anno fa – dallo stesso Marangoni, relativa al' ”Istituzione della giornata di ricordo e commemorazione della battaglia di Lepanto”.
Ancona ebbe un ruolo centrale nella vicenda di Lepanto, perché dal porto di Ancona partì la flotta della Lega Santa, che raccoglieva il Regno di Spagna, la Repubblica di Venezia, le Repubbliche di Genova e di Lucca, i Cavalieri di Malta, i Farnese di Parma, i Gonzaga di Mantova, gli Estensi di Ferrara, i Della Rovere di Urbino, il Duca di Savoia e il Granduca di Toscana.
Nella seconda metà del secolo XVI i Turchi dominavano la Grecia, l'Albania, la Serbia, la Bosnia l'Ungheria, la Transilvania, la Moldavia e la Valacchia.
Ben al di là di una celebrazione di parte, il ricordo di questo impegno in difesa dei valori cristiani si pone ancora oggi a fondamento dell'Europa, soprattutto nell'ottica dell'Unione Europea, voluta negli anni 50 dai padri fondatori, alcuni dei quali mossi proprio dalla loro identità cristiana. Grazie alla loro intuizione nacque l'Europa dei sei, che oggi si allarga proprio a quei paesi balcanici che con la battaglia di Lepanto furono liberati dalla dominazione turca.
L'identità cristiana, scomoda per molti, non può essere né negata, né nascosta, dal momento che su di essa si fonda la solidarietà fra tutti i popoli, principio tanto più necessario oggi, in questo mondo globale e in questa situazione di crisi economica dove, se un paese va a picco, trascina nella sua caduta, via via, con effetto-domino, tutte le nazioni della terra, dalle più povere alle più ricche. Per questo il Consigliere regionale Marangoni si auspica che la proposta di legge da lui presentata sia non solo discussa al più presto dall'Assemblea Legislativa delle Marche ma anche approvata.