Nota dell'Ufficio Stampa Marangoni

RECANATI - Il consigliere Regionale Enzo Marangoni (Libertà e Autonomia) ha presentato oltre 30 emendamenti al Piano Socio Sanitario Regionale che si sta esaminando in sede di Commissione Sanità, per essere poi proposto al voto dell’Assemblea Legislativa delle Marche.

L'obiettivo degli emendamenti è quello di tutelare l'esistenza, le specificità e le eccellenze (in parte ormai perdute) di alcuni Ospedali territoriali, come quelli di Recanati e Loreto, dei quali l’amministrazione regionale sta programmando la chiusura delle strutture esistenti ancor prima che l’Ospedale di rete dell’Aspio sia una realtà.

Il futuro ospedale dell'Aspio, che bene che vada sarà operativo non prima di almeno 15 anni, sarà lontano dalle città di Recanati e Loreto, sarà ubicato nella “ridente” collina contigua ai terreni contaminati della ex discarica dell'Aspio, in una zona ipercongestionata dal traffico suburbano del capoluogo di regione, nel crocevia tra autostrada e ferrovia. Questo Ospedale, di cui si parla da anni, nei disegni della Giunta regionale dovrebbe sostituire i nosocomi esistenti, ma di fatto sarà un polo specialistico legato alla terza età.

Che la società italiana stia invecchiando è un dato di fatto sotto gli occhi di tutti e va affrontato e risolto il problema dell’assistenza specifica per la terza età, ma i piccoli presidi oggi presenti sul territorio, nel dare assistenza ai più anziani, trovano risposte, spesso più che soddisfacenti, anche per persone di tutte le età.

La regione Marche, governata dal centrosinistra, prevede la chiusura di tutti i piccoli ospedali a vantaggio di un solo ospedale per provincia, lasciando di fatto male assistite larghe zone del territorio. Scelta che penalizza fortemente tutte le città dell’interno nonché quelle della bassa val Musone (oltre 100.000 abitanti, tra Recanati, Porto Recanati, Loreto, Castelfidardo, Osimo, Numana e Sirolo) a favore di Ancona sud e di Macerata.

La maggioranza politica regionale di centrosinistra ha piegato e sottomesso la volontà delle amministrazioni locali che dovrebbero invece difendere il loro territorio e le persone che ci vivono. Guardacaso prolifera invece lo sviluppo della sanità privata convenzionata soprattutto nel civitanovese e ad Ancona, per non parlare poi del proliferare continuo dei centri prelievo sangue privati convenzionati, mentre quelli pubblici vengono lasciati in sofferenza, come quelli recanatese e loretano.

Meraviglia soprattutto il silenzio degli altri esponenti politici della bassa Val Musone in Giunta Regionale e in Consiglio Regionale che accettano silenti la chiusura degli ospedali delle loro città. Assessori regionali e consiglieri regionali che invece avrebbero dovuto difendere la sopravvivenza degli ospedali di Recanati, di Loreto e di Osimo, forti proprio della loro presenza nella maggioranza politica regionale.

Nello specifico, diversi emendamenti presentati dal Consigliere regionale Enzo Marangoni riguardano il mantenimento o il potenziamento del pronto soccorso o dei punti di primo intervento indispensabili in aree caratterizzate da un elevato afflusso turistico, religioso e culturale, a carattere non stagionale come sono le città di Loreto e Recanati.

L’attenzione del Consigliere Enzo Marangoni è andata anche ai Poli Traumatologici che ad oggi non sono previsti nel Piano Socio Sanitario allo Studio della V Commissione Assembleare; dovrebbero sorgere in aree a forte afflusso turistico e in aree baricentriche poste verso la montagna che da sempre rimangono più svantaggiate per quanto riguarda l’aspetto sanitario e quello delle urgenze.

Altri emendamenti interessano l’assistenza domiciliare, la richiesta di aumento di risorse umane e strumentazioni per la rete di cure sugli ictus cerebrali, la priorità nei trattamenti domiciliari ai pazienti uremici non autosufficienti e la pari dignità dei pazienti, a qualsiasi stadio di età, nell’accoglienza nei punti di emergenza e relativo pronto soccorso.

Il Consigliere Regionale ENZO MARANGONI (LIBERTA’ E AUTONOMIA), negli emendamenti che ha presentato, propone non solo il mantenimento dell’Ospedale di Recanati nell’Ambito dell’area vasta 3, ma anche, laddove il bacino di utenza lo renda utile e necessario, il potenziamento di alcuni reparti. Marangoni rileva anche altre anomalie e dissonanze tra il Piano Socio Sanitario Regionale in discussione, e le direttive dell’ASUR, in particolare per quanto riguarda i punti di ostetricia-ginecologia e pediatria di Recanati. Il PSSR ne prevede il potenziamento, l’Asur Marchigiana ne prevede la chiusura! A scanso di equivoci questo controsenso va eliminato, pertanto il Consigliere Marangoni ha presentato un paio di emendamenti volti a ribadire la salvaguardia dell’ostetricia-ginecologia dell’Ospedale di Recanati.

Nel Piano Sanitario Regionale le peculiarità operative e le diversità organizzative degli ospedali di Recanati e Civitanova Marche devono essere tutelate in quanto sono un’opportunità di sviluppo del sistema ospedaliero attraverso l’integrazione operativa con le altre strutture dell’area vasta 3, perciò vanno mantenute e valorizzate le specifiche vocazioni anche dell’Ospedale S. Lucia.

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