RECANATI - Il Consiglio Comunale è convocato per lunedì 26 alle ore 21.00.

In agenda il pronunciamento della Corte dei Conti sul rendiconto 2009, la cessione delle quote della Farma Recanati (la farmacia comunale), la verifica degli equilibri di bilancio, una variante al PRG per viale A. Moro, la nomina del vicepresidente commissione bilancio, il piano di organizzazione scolastica nell’ambito comunale.

La necessità di far quadrare i conti (solo i danni del maltempo sono costati già oltre 1,5 milioni di euro e non si profilano stanziamenti eccezionali per lo stato di calamità), in assenza di entrate da parte dello Stato, costringe l’amministrazione Fiordomo ad avviare una campagna di dismissioni e vendite.

Si parte con la Farmacia Comunale, una delle società partecipate del comune (Farma Recanati srl). La quota pubblica della farmacia (49%) sarà ceduta ad una base di asta che parte da 900.000 euro, e rialzo.

Come a dire che la farmacia de Le Grazie vale compresa la quota privata, almeno oltre 2 milioni di euro.

A conti fatti l’amministrazione comunale rileva che gli utili alla fine, divisi tra le due proprietà, sono di poco superiori ai 25.000 euro a testa. Da qui la decisione di non considerare più una attività remunerativa per il socio pubblico.

Il dibattito è scontato non si limiterà alla cessione della farmacia, ma investirà anche la imminente operazione del Gallery Hotel. La società che lo gestisce, la Europa Hotel, vanta un diritto di superficie per 50 anni e paga al comune oltre 50.000 euro annui di affitto. La stessa società ha chiesto al comune di acquistare l’immobile di via Falleroni ed entro il 15 novembre chiede una risposta.

Un tecnico incaricato dall’amministrazione comunale sta effettuando la stima del complesso dell’ex seminario trasformato in albergo a quattro stelle.

Su questo aspetto le forze di opposizione rilevano che l’offerta fatta dagli attuali gestori è nettamente inferiore al valore dell’immobile ed invitano l’amministrazione comunale a valutare bene questa dismissione che, insieme ad altre, produce alla fine reddito certo per le casse pubbliche. Denaro da aggiungersi a quello delle partecipate del comune che infatti arrivano ogni anno a circa 230/250.000 euro.

Pure la cultura sembra entrare nel grande calderone delle dismissioni. E in questo caso si parla addirittura di privatizzazione della biblioteca comunale che gestisce in convenzione con la Curia anche la Biblioteca Storica Benedettucci e l’Archivio Storico. Una privatizzazione che ha già fatto storcere il naso a tanti …