Di Antonio Baleani
RECANATI - Visto il crescente fenomeno dei furti in appartamento, i cittadini ricorrono sempre più alla istallazione delle inferiate alle finestre per evitare sgradite intrusioni di malviventi, rendendo spesso la propria abitazione simile ad un monastero di clausura.
Ora dobbiamo anche difenderci dall’invasione dei piccioni che generano molteplici problemi sia al patrimonio pubblico che alle abitazioni private con costi non trascurabili.
Questo è proprio il caso di una signora che abita in corso Persiani a Recanati e che ha escogitato un curioso e singolare sistema per tenere lontani anche i piccioni dal suo balcone, legando tante bottiglie vuote d’acqua minerale nel passamano della balaustra che dovrebbero avere la funzione di ostacolare e dissuadere la posa dei colombi, ma purtroppo senza successo.
Il problema del loro incontrollato sviluppo sta diventando grave anche per Recanati, data la sporcizia delle loro deiezioni, che arrecano seri danni sia al patrimonio artistico e monumentale che ai privati, a causa dell’azione meccanica di artigli e del becco e di quella chimica delle loro feci, tanto che si può parlare di vera e propria emergenza igienico sanitaria, come si può vedere nel finestrone della chiesa di S. Agostino all’angolo tra via Cavour e via Roma dove i piccioni hanno costruito il loro monumento organico fatto di guano assai stagionato, un luogo dove i cittadini passando in prossimità del muro rischiano di vedersi decorati senza alcun valore.
Il portale della chiesa, una grande opera rinascimentale dell’architetto Giuliano da Majano, risulta variopinto, coperto e modificato persino nelle sue forme marmoree.
Nella chiesa di S. Vito l’acqua piovana, copiosamente entrata a causa della grondaie stracolme di guano, ha recato gravi danni sia alla struttura che ad alcune opere presenti.
La torre civica nei piani superiori è divenuta quasi impraticabile e l’affollamento è tale che la si può paragonare all’Hotel House di Portorecanati specialmente di notte, quando gli inquilini non autorizzati raddoppiano; in essa infatti i volatili trovano un luogo adatto alla nidificazione e il cattivo odore si percepisce fortemente visto che scende fino agli spazi del piano terra dedicati alle mostre.
Molti turisti spesso chiedono di poter visitare la torre civica e salire ai piani superiori, dall’alto della quale si può godere il magnifico spettacolo del nostro territorio che spazia dai monti al mare e che, con un minimo biglietto d’ingresso, si potrebbe valorizzare il monumento più antico della città mantenendola pulita e fruibile.
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