RECANATI – Come già riferito Giacomo Regnicolo (nella foto), presidente della BCC non si fa per ora da parte dopo la richiesta di dimissioni di lui e di due consiglieri, uno di amministrazione (Garofolo) ed uno del collegio sindacale (Vincenzoni, quest’ultimo già dimessosi).
Nello spazio delle audio interviste (riattivato in queste ore dopo il complesso restyling del sito) potete ascoltare, a margine di una intervista sulla manifestazione dedicata alla consegna dei buoni libro, alcune diplomatiche valutazioni del presidente Regnicolo su questo richiamo della Banca d’Italia, scaturito da una ispezione all’’istituto di credito, sfociato anche in ammende agli amministratori e all’ex direttore generale.
Banca Italia è stata perentoria: tempo sino a fine settembre per mettere a posto le cose.
A microfoni spenti Regnicolo ha parlato di “vecchi fantasmi che tornano” e di “giochi per omologare la realtà della BCC a qualcos’altro”.
“Io a questo gioco non voglio prestarmi – ha detto Regnicolo-, perché la BCC ha una sua storia e se qualcuno vuole cambiarla, allora noi non dovremmo esserci”.
Regnicolo ha fatto capire che a Banca Italia saranno inviate delle controdeduzioni e se sussisteranno i motivi anche un ricorso al TAR.
Qualcuno però fa osservare che potrebbe anche essere un braccio di ferro che comporti il commissariamento della banca da parte del’istituto di vigilanza.
Regnicolo ha assicuato che farà una scelta chiara e motivata “perché la banca ha una storia e deve restare del territorio. Ci saranno riflessioni tenendo contro delle responsabilità ma anche della salvaguardia dei soci e dell’area territoriale di cui siamo rappresentativi”.
Una frase questa che indirettamente ha confermato che sull’istituto di credito recanatese ci siano appetiti che partono dalla costa.
Si ipotizzerebbe l’acquisizione della BCC recanatese da parte di un’altra BCC e successivamente il passaggio del nuovo soggetto ad un importante gruppo bancario nazionale.