RECANATI - La possibilità di poter edificare alle pendici del colle leopardiano è oggetto di un servizio del settimanale l’Espresso che denuncia i rischi derivanti dall’adozione del nuovo PRG da parte dell’amministrazione comunale.

Categorico l’assessore all’urbanistica, Giacomo Galassi, per il quale “saranno impediti interventi che non si limitino a recuperare fabbricati già esistenti”.

Ma per il settimane l’allarme sull’incubo del mattone permane e ne ha fatto oggetto di un servizio di Marco Benedettelli, che ha fatto andare a rube le copie del giornale in città ed in provincia.

«L’ultimo allarme paesaggistico – scrive Marco Benedettelli, giornalista del noto settimanale – viene dalle indiscrezioni sul nuovo piano regolatore generale da 130 mila metri cubi voluti dal sindaco Francesco Fiordomo del Pd. Un piano che rimette mano al vincolo del 1952, posto allora dalla Soprintendenza sul versante ovest della città proprio a tutela del paesaggio leopardiano per antonomasia. Il vincolo, rafforzato nel 2003, decadde appunto dopo il ricorso del privato che voleva costruire sulla collina dell’Infinito, e ora quel precedente potrebbe generare un effetto a catena a cui il nuovo piano non pare porre rimedio. Anzi: i proprietari potranno ottenere il cambio di destinazione d’uso in caso di ristrutturazione a fini ricettivi. Una deregulation degli agriturismi che prevede un cono protetto corrispondente al paesaggio leopardiano, questo sì, ma suddiviso in quattro fasce. Con possibilità, cioè, di aumenti di cubatura crescenti dallo zero fino al 35 per cento a seconda della zona».

Per il settimanale un “deregulation” che se applicata consentirebbe aumenti di cubatura sparsi, ad eccezione di 6 immobili per i quali è prevista la tutela integrale e la possibilità per i proprietari di essere compensati con volumetrie in altre zone. Un PRG che per l’Espresso favorisce accorpamenti, costruzioni aggiuntive, parcheggi e piccole strade.

“Nessun permesso per cubatura aggiuntiva – replica Galassi- perché la zona non rientra nemmeno nel Piano casa del comune”. L’Espresso incalza e pone l’accento anche sulla “querelle” tra CNSL e comune sul parcheggio.

“Si parla anche di un parcheggio pubblico di circa 50 posti che il Comune ha deciso di realizzare in un terreno di proprietà del Centro Nazionale Studi Leopardiani: per farlo – scrive ancora Benedettelli – il Comune ha avviato un esproprio nel dicembre scorso, scatenando le ire dell’ex sindaco e presidente del CNSL, Fabio Corvatta che ha presentato richiesta di sospensiva al Tar delle Marche. Una sospensiva non tanto per salvaguardare il terreno da speculazioni quanto perchè l’esproprio causerebbe un danno economico al Centro che non potrebbe gestire i ricavi dei futuri posti auto a pagamento. La richiesta di sospensiva è stata rigettata per questioni formali, il Comune andrà comunque avanti”.

Il Colle dell’Infinito diventa ora un caso nazionale e non sono da attendersi più di tanto altre reazioni.

Questa che entra sarà una settimana decisiva. Il Piano Particolareggiato del Colle dell’Infinito approda in commissione e, a detta dell’assessore Galassi, ”sono state adottate norme restrittive di tutela, tanto che ai privati si chiede di rinunciare ai loro diritti edificatori e fruire di parte di quella cubatura su altri terreni di loro proprietà. Ed in questo siamo sostenuti dalla Sovrintendenza”.

La vicenda però appare molto complessa e, nonostante dal 1952 il versante ovest della città sia sotto tutela, la posizione del comune appare proprio la più debole di fronte agli interessi dei privati che intendono fruire di un diritto acquisito nel 1997 per una improvvida adozione di uno strumento urbanistico che di fatto permetteva aumenti di cubatura ed edificazioni. Posizione ulteriormente debole per via dei ricorsi che i privati hanno visto essere accolti.

Dunque un allarme fondato quello de l’Espresso se l’opera di convincimento dell’amministrazione comunale sui 5 privati non andasse in porto.