RECANATI - Cattedrale di San Flaviano gremita per l’ultimo estremo saluto ad Alfredo Campagnoli (nell'immagine sotto durante una lezione di discesa), il 59enne geometra dell’UTC, appassionato di speleologia, morto proprio coltivando questa sua passione in fondo ad un cunicolo dell’Acquedotto Pontificio. Una serie di meandri nei quali il Gruppo Grotte di Recanati era praticamente di casa. Qualcosa di imponderabile però quella mattina ha mutato le condizioni e trasformato in una trappola il pozzetto di discesa.
Le esequie sono state officiate da don Giovanni Latini e don Rino Ramaccioni, il primo per tanti anni parroco durante la residenza di Campagnoli, della moglie Paola Nicolini e dei due figli, Michela e Daniele, nel quartiere San Francesco, il secondo per la sua vicinanza al mondo scout, di cui Alfredo Campagnoli era stato uno dei capi, come Paola, e proprio lì si erano conosciuti.
Alla cerimonia ha partecipato tutto il personale del comune dove Campagnoli lavorava da oltre 30 anni e di cui era la memoria storica a tutti gli effetti. In prima fila anche il locale nucleo della Protezione Civile di cui per conto del comune il geometra era referente. Non sono mancati nemmeno la giunta ed il consiglio comunale della città che si è stretta sin da subito intorno al dolore della famiglia. Presente anche una rappresentanza dell’Università di Macerata dove Paola Nicolini è docente. Mischiati tra la folla anche tanti soci del CAI e delle associazioni speleologiche marchigiane. Anche tanti ex scout.
Un canto scout ha salutato alla fine della cerimonia Campagnoli. Poco prima avevano preso la parola il sindaco Francesco Fiordomo che ne ha ricordato il primo incontro nel ’95 appena entrato in consiglio comunale, ed esaltato le doti umane e professionali apprezzate non solo in comune ma anche fuori.
Anche un rappresentante dell’Associazione L’Africa Chiama, l’associazione per la quale opera da volontaria cooperante a Lusaka (Zambia) la figlia Michela, è intervenuto.
Campagnoli è stato sepolto a terra nel piccolo cimitero del'Addolorataome aveva in vita espresso.
Una cerimonia la cui unica suggestione è stata il caschetto da speleologo posto sulla bara e con le firme degli amici di grotta apposte. Casco che ha accompagnato Campagnoli fino alla tumulazione.
Intanto proseguono le indagini per chiarire i motivi che hanno portato Campagnoli a fare quel sopralluogo in quel cunicolo approfittando del giorno di sciopero cui aveva aderito.
La ditta Paci, come ha sottolineato il legale dell’impresa, non ha alcuna relazione con quel tombino nell’ipotesi di lavori nella zona peraltro a monte. In vista di questi lavori aveva chiesto a Bravi di iniziare a preparare un frazionamento dell’area interessata, che comunque non è ancora nella disponibilità di Paci, tantomeno il comune gli ha affidato ancora incarichi per l’avvio. Una documentazione da preparare per essere poi allegata semmai al progetto. Ma comunque rilievi esclusivamente topografici e di superficie.
Rimane quindi inspiegabile perché sia stato aperto quel tombino.
nella foto, Campagnoli, al centro, durante una'attività speleo